DOGE LEONARDO LOREDANO 117 lara) da Ceri capitano della fanteria della república si dichiara debitore verso di questa di due. 2804 grossi 19, promettendo restituirli entro quattro anni in rate annuali di due. 701, gr. 4, p. 28. Fatto in Venezia, in casa di Francesco da Fiano cancelliere del detto signore a S. Moisè. — Testimoni : Francesco Tomacelli nob. napoletano e Pietro de’ Za-roti (o Saroti) di Capodistria. — Atti Gio. Jacopo Caroldo. 231. — 1512, Marzo 1. — c. 196. — Ferrer Bel tram dichiara di aver ricévuto da Nicolò Ottoboni segretario della Signoria di Venezia 20000 due., e ciò per ordine del viceré di Napoli, e per la quarta rata dovuta da quella (v. n. 225). Data a Ravenna. — Sottoscritta dal ricevente e dai testimoni Filippo de P... e Girolamo Magautello. 232. — 1512, Aprile 6. — c. 198. — Istruinento in cui si fa sapere che, in seguito ad uffizi del papa Giulio II e di Ferdinando re di Aragona ecc., per comporre le vertenze fra Massimiliano imperatore e la república di Venezia •— ed in attesa della venuta di Matteo (Lang) vescovo di Gurk rappresentante del detto sovrano —; i procuratori nominati negli all.1 A e B, costituiti alla presenza del papa e dei cardinali Melchiorre (sic, recte Tomaso, Bacács) pr. di S. Martino detto di Strigonia, Antonio del Monte pr. di S. Vitale e Pietro Accolti pr. di S. Eusebio, pattuiscono: Sarà tregua fra l’imperatore e Venezia da oggi a tutto Gennaio venturo, e i possedimenti e sudditi dell’ uno non saranno molestati dall’ altro o dai suoi, restando tutte le cose come sono. Venezia pagherà all’ imperatore 40000 ducati d’ oro, metà ad esso o ad un suo rappresentante, e metà al' vescovo di Gurk, che si reca a Roma pel trattato di pace, quando passerà per Venezia. Detta somma sarà diffalcata dal debito che sarà attribuito alla república nel trattato. La presente sarà ratificata dalle parti entro due mesi. I detti rappresentanti si giurano vicendevolmente, e il papa impone sotto pena di scomunica, 1’ osservanza del presente (v. n. 233). Fatto nell’aula papale del palazzo apostolico in Roma. — Testimoni: Costantino Comneno principe di Macedonia, Francesco (Pesaro) arcivescovo di Zara, Nicolò Capranica vescovo di Nicastro, Bartolomeo della Rovere e Francesco Accursio, ambi camerieri segreti papali, e Pietro Grimani cav. gerosolimitano e priore d’ Ungheria. — Atti Melchiorre (de’ Guerrieri) di Campania not. della camera apost. (v. n. 260). Allegato A: 1511, Novembre 28. — Massimiliano eletto imperatore dei Romani e di Germania, re di Ungheria, Dalmazia, Crazia ecc., arciduca d’ Austria, duca di Borgogna, del Brabante ecc, conte palatino ecc. Ricordato come in seguito alla lega stretta a Cambrai, per iniziativa del papa, fra questo, esso imperatore e i re di Francia e di Aragona ecc. per ricuperare i domini ad essi rispettivamente tolti da Venezia, ei solo sia quello che dopo tre anni non raggiunse ancora lo i.copo ; per aderire agli insistenti uffici del pontefice e del re cattolico, e per la sicurezza del nipote arciduca Carlo d’ Austria (al quale dal detto re era stata di recente assicurata la successione nel regno di Napoli); di-