170 COMMEMORIALI, LIBRO XX tea di Gorizia, Trieste, Gradisca e Marano coi paesi adiacenti. Lo nominò poi governatore in Tirolo e nelle provincie dell’Austria superiore, e luogotenente del S. R. I. presso il Governo di Norimberga. Sicché la Signoria dovrà quindi innanzi rivolgersi al detto principe negli affari concernenti i ricordati paesi. Data a Bruxelles. — Sottoscritta dal mittente. 164. — 15 22, Maggio 21. — c. 185 (195). — Jacopo Villiger di Schonnen-berg tesoriere imperiale in Germania dichiara di consentire ai pagamenti fatti dalla Signoria di Venezia come ai n. 161 e 162 sui 20000 da quella dovuti all’imperatore per la rata del Settembre scorso in forza delle tregue quinquennali. Data in Bruges. — Sottoscritta dal dichiarante. 165. — 1522, Giugno 9. — c. 153 (163). — Carlo V eletto imperatore dei Bo-mani ecc. al doge e alla Signoria di Venezia. Nella sua qualità di partecipante al trattato n. 89, ed in esecuzione di esso, denunzia quale infrattore del medesimo Francesco I re di Francia il quale, mentre lo scrivente era alla dieta di Worms, movendogli guerra per mezzo di Roberto de la Marck signore di Sedan, ribelle all’ impero, con truppe raccolte in Parigi, tentò invadere gli stati patrimoniali del-l’imperatore nella Gallia Belgica, assediò Vireton, nel Lussemburgo, quindi assalì la Navarra e i confini della Castiglia. Prosegue che in virtù del trattato suddetto esso imperatore invocò l’intervento del re d’Inghilterra il quale si offrì mediatore e mandò a Calais Tomaso (Wolsey) cardinale di S. Cecilia, arcivescovo di York, cancelliere del regno e legato de latere papale. Espone le trattative seguitene, e come queste sieno andate a vuoto per la mala fede del re di Francia che intanto macchinava la divisione d’Italia, la usurpazione del regno di Sicilia, compiva la devastazione dell’Hainaut, dell’Artois, e prendeva.Fuenterrabia ed altre terre in Castiglia. Rieccitato, il re d’Inghilterra già si accinge a prendere le armi, come è suo dovere, ed ora l’imperatore invita la república ad adempire gli oblighi di contraente nel trattato di Londra coll’ammonire Francesco a desistere dalle offese, a restituire quanto occupò, a risarcire i danni dati e, se ciò quegli non facesse, col dichiararsi nemica di Francia e farle la guerra (v. n. 166). Data a Londra. — Sottoscritta da Carlo e munita del suo sigillo. 166. — 1522, Giugno 9. — c. 154 (164) t.° — Enrico Vili re d’Inghilterra al doge, al Senato e alla Signoria di Venezia. Il libro non riporta il testo della lettera, ma in nota lo dichiara consono a quello della precedente. Data a Londra. 1523, Gennaio 31. — V. 1523, Luglio 29, n. 168. 167. — 1523, Marzo 10. — c. 156 (166). — Breve di Adriano VI a Tomaso (Campeggio) eletto vescovo di Feltre nunzio a Venezia con qualità di legato de latere. Volendo far cosa grata alla república, il papa gli dà facoltà per tutti i domini di essa : di creare fino a 20 notai, di legittimare figli illegittimi, fino a 20, di