DOGE LEONARDO LORÉDANO 113 potrà deputare un commissario alla revisione delle milizie mandate in suo soccorso. TI papa lauderà le pene ecclesiastiche contro coloro che faranno contro alla lega o ne favoriranno i nemici. Gli alleati soccorreranno quello di loro che fosse da altro potentato assalito., Essi faranno uniti la guerra contro quel potentato che volesse opporsi al conseguimento dello scopo dal presente; e se in tale impresa si acquistassero terre già tolte ad uno degli alleati, ritornino ad esso. Se alcuno degli alleati acquistasse terre fuori d’Italia, potrà tenerle, ma il papa non dovrà dare all’ uopo soccorsi temporali. È fatto luogo a Massimiliano imperatore eletto e ad ogni altro principe cristiano di entrare nella lega; i contraenti dovranno nominare i rispettivi confederati entro 40 giorni. Il presente non pregiudicherà ai vincoli che legano il re cattolico all’ imperatore, purché non siano contrari ad esso. E ciò durerà fino a che ne sarà conseguito lo scopo con una pace. Le parti ratificheranno il presente entro 50 giorni. Essendo poi tutto questo stato trattato con partecipazione del re d’Inghilterra, rappresentato dal cardinale Cristoforo (Bainbridge) di York, il quale però non ha le facoltà necessarie, nè potendosi più oltre indugiare la conclusione ; si riserva al detto re luogo principale per entrare come alleato nella lega. Data a Roma presso S. Pietro (IV non. Od.). I patti erano sottoscritti dal papa e dai rappresentanti il re e Venezia. Allegato B: 1511, Luglio 31. —Ferdinando re di Aragona, delle due Sicilie, di Gerusalemme, Valenza, Maiorca, Sardegna e Corsica, conte del Roussil-lon e di Gerdagne, marchese di Oristano ecc. fa sapere che per aderire a ripetute istanze del pontefice chiedente aiuti a ridurre ad obbedienza Bologna e la sua provincia ed alcuni cardinali ribellatiglisi, diede facoltà a Girolamo de Vich, suo consigliere ed oratore a Roma, di stipulare e conchiudere, anche in nome di Giovanna figlia d’esso re, regina di Castiglia, Leon, Granata ecc., con esso papa e con altri principi cristiani, trattati di alleanza in aiuto della S. Sede. Data a Valìadolid. — Sottoscritta dal re e da Michele Perez d’Almazan. Allegato C: 1511, Ottobre 8. — Girolamo Donato procuratore ed oratore del doge e della Signoria di Venezia, essendo ammalato, udita la relazione del suo segretario Lorenzo Trevisano, approva e ratifica 1’ operato di questo nel concistoro secreto odierno. Fatto nell’abitazione del Donato nella regione di Campo Marzio. — Testimoni l’arcivescovo di Zara e il de Grassi sunnominati (v. n. 211). 1511, Ottobre 4. — V. 1511, Agosto 15, n. 206. 211. — 1511, Ottobre 4. — c. 169 t.° — Breve di papa Giulio II al doge. In esecuzione del disposto dal trattato all.0 A al n. 210, dichiara volere che le terre e i territori che appartenevano a Venezia anteriormente all’ ultima guerra contro i francesi, se verranno riacquistati nell’ impresa per cui fu fatto il detto trattato, o anche se si dessero spontaneamente, saranno restituite alla república. Dato a Roma presso S. Pietro (v. n. 213). CÓMMEMOKTAI.I, TOMO TI 15