COMMEMORIALI, LIBRO XIX tiuccio e Iacopo Artusini, Torengino degli Ottoreugi da Forlì, e Rainieri del fu mastro Rainieri medico, tutti notai imperiali a Ravenna. ■ 3. — 1343, ind. XI, Ottobre 16. — c. 24 t.° — Istrumento in cui si dichiara che Bartolomeo del fu Federico, reggente, per sè e per suo fratello Doimo, Bartolo del fu Marco e Nicolò suo figlio, Marco del fu Nicolò, reggente, tutti (Frangipani) conti di Veglia,.Nicolò de Preste giudice, Nicolò de Bella, Nicolò detto Gospodino, Nicolò detto Zutigno, Giovanni detto Subigna, Nicolò Mudo, Bartolo di Filippo, Nicolò del fu conte Schinella, Rigo suo fratello, Pietro del fu I)a-briuo, Pietro detto Curiaco, già giudici, Vapertino già viceconte, Natale del fu Nicolò balestriere, il notaio sottoscritto, Leonardo del fu giudice Cerna, Pero luo fratello, Pietro di Nicolò de Bella, Beretinus, Pietro di Stana, Domenico notaio, Marco di Cosma, Andreano di Matteo, mastro Andreano, Quirino notaio e Jacopo del fu Nicola avvocato del comune, adunatisi, quali costituenti il consiglio del comune di Veglia, esposti i modi d’ elezione del giudice di quel comune seguiti in passato, a richiesta del popolo e per evitare sommosse, deliberarono che tale elezione si faccia ogni anno nel giorno di S. Michele dai membri del consiglio e dai giurati. Ciò è approvato dai conti e dovrà esserlo dalla Signoria veneta. Fatto nel palazzo del conte Bartolomeo in Veglia. — Testimoni: mastro Bunzolo Murai: (muratore?) e Giovanni detto Caristia. — Sottoscritto dai conti Bartolomeo del fu Federico e Marco. — Atti Stefano del fu Bogdano di Besca notaio imp. 4. — S. d. (1350 circa) — c. 124 t.° — Consulto legale per provare che il comune di Cremona ha il dominio dell’ acqua del Po dalla bocca dell’ Adda fino ad Vulperulam fVulpciriolum?), scritto, in seguito a questione fra il detto comune e quello di Parma, da Signorello Omodei da Milano dottore in ambe, cav. e conte (*). Tratto da libro dei consulti (consiliorum) dello stesso ove sta al n. 70. Gli argomenti principali sono i privilegi concessi a Cremona dagli imperatori Ottone (I), Enrico V, Federico I e III ; l’interpretazione della pace di Costanza, la prescrizione del tempo e la credibilità dei testimoni. Nello scritto sono nominati Pavia, i territori di Reggio, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, toccati dal Po. (*) Voggansi i suoi Consilia; Lugduni, 1549. 5. — 1448, ind. XI, Maggio 6. — c. 33 t.° — Istrumento in cui si dichiara che Giovanni de’ Rubini da Venezia vescovo di Stagno e Curzola, vicario generale di Pietro Barbo cardinale di S. Maria Nuova e vescovo di Cervia, e suo procuratore (mandato in atti di Zamualdo not. di Milano), concede a Michele di Andrea Guardolin e a mastro Cecolo del fu Antonio, e ai loro discendenti legittimi, da rinnovarsi ogni tre generazioni, la quarta parte di unapanleriu con lago, prò indiviso cogli eredi di Zanzolo, nel territorio di Cervia nel fondo di Mesola, posta fra Stradella, la selva de Cornu, la valle Sessanl e i beni di Ugolino da