192 COMMEMORALI, LIBRO XXI quelli che deve tenere in forza del n. 40, per adoperarli contro i propri nemici in Lombardia ; dà facoltà a Lodovico di Canosa vescovo di Bayeux di negoziare colla republica di Venezia convenzioni relative al detto arruolamento (v. n. 48). Data a Vincennes. — Sottoscritta dal re e da Robertet. 43. — 1527, Maggio 29. — c. 93. — Alvise Pisani, proc. di S. Marco provveditore generale per la Signoria di Venezia, al vescovo di Senigallia, governatore in Pesaro pel duca di Urbino (in volgare). Il marchese (Michele Antonio) di Saluzzo manda il signor Pietro Paolo (della Cervara) per ricevere il denaro spedito al vescovo da Venezia a disposizione del duca ; se esso prelato avesse qualche importo spettante al Pisani, voglia consegnarlo al detto Pietro Paolo. Data in campo a Isola Farnese (v. n. 45). 44. — 1527, Maggio 30. — c. 93. — Marco (Vigeri della Rovere), vescovo di Senigallia e governatore del ducato di Urbino, dichiara (in volgare): che 82 barili di polvere ed altre cose, mandati da Venezia al provveditore generale colle barche su cui vennero i capitani veneti Andrea Vassallo e Nicolò'di S. Maria, furono depositati nella rocca di Pesaro a disposizione del detto provveditore, (v. n. 45). Data in Pesaro. — Sottoscritta dal vescovo e dal suo cancelliere Giovanni Nicola. 45. — 1527, Giugno 4. — c. 93 t.° — Il vescovo di Senigallia (v. n. 44) ai capitani (mentovati nella precedente?). Ordina loro di consegnare a Giovanni Spacciolo i francesi e il danaro che è in rocca, il qual danaro sarà messo a disposizione del provveditore generale veneto (V. n. 46). La lettera è in volgare. Data a Urbino. — Sottoscritta dal vescovo. 46. — 1527, Giugno 5. — c. 93 t.° — Giovanni Spacciolo da Urbino dichiara (in volgare) di, aver ricevuto, conformemente al n. 45 i quattro francesi condotti dai due capitani nominati nel n. 44 (v. n. 47). 47. — 1527, Giugno 5. — c. 93 t.° — Paolo Pietro della Cervara dichiara (in volgare) di avere ricevuto i quattro francesi e i danari mentovati nel n. 45. 48. — 1527, ind. XV, Giugno 9. — c. 39. — Istrumento in cui si dichiara che, avendo il signore di Robedanges, inviato del re di Francia, partecipato al doge avere esso re, a richiesta dell’ oratore veneto presso di lui, destinato di arruolare 10000 svizzeri da adoperarsi nello stato di Milano (mentre le milizie pattuite nel n. 40 si impiegherebbero fuori di esso) e da pagarsi dai due potentati in parti eguali; a richiesta del vescovo di Bayeux (v. n. 42) il doge e la Signoria si obbligano e promettono di fare il pagamento relativo del quale si espongono le norme (v. n. 50). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni il cancellier grande e