94 COMMEMORI ALI, LIBRO XIX che, ad istanza di Luca Jorda di Maiorca, procuratore di Ferdinando Burges suo compatriotta (procura 23 Marzo 1507, Napoli, atti di Lorenzo de Aurato not., legalizzata da Leonardo Anseimo console veneto ivi), il doge fece restituire al medesimo la nave, già comandata dal Jorda e di proprietà del Burges, che Filippo Badoaro, comandante di una galea veneziana, aveva catturata in Porto Ercole giurisdizione di Siena, più 80 due. d’ oro che furono pagati da Benedetto Delfino camerlengo del comune. E per tutto ciò il Jorda fa piena quietanza. Fatto nella sala del Magg. Consiglio in Venezia. — Testimoni: Francesco Giustiniani e Donato Marcello e quattro segr. ducali. — Atti Giovanni Battista Adriani. Altra copia, incompleta, sta a c. 96. 140. — 1507, ind. X, Agosto 23. — c. 102. — Istrumento in cui si dichiara che, avendo Gian Paolo della Rocca presentato il documento n. 112, e Giovanni Baftopulo la procura n. 138, ed entrambi chiesto risarcimento per la cattura ivi ricordata (fatta dal sopracomito Girolamo da Canale), il doge, per aderire anche alle istanze di Filippo Ferrer oratore del re di Aragona a Venezia, propose o la restituzione del legno catturato (ora esistente a Corfù) o il pagamento di 150 due. d’ oro ; quest’ ultimo partito fu accettato dai danneggiati, e Lorenzo Cappello camerlengo del comune contò il detto importo al della Rocca che, a ciò autorizzato, fece piena quitanza anche pel Raftopulo. Fatto in Venezia in casa dell’ oratore predetto a S. Gregorio. — Testimoni: Giovanni Beltramo nobile di Barcellona e Giusto de Campo e Giovanni Essen, ambi gioiellieri di Venezia. — Atti Gio. Battista Adriani. 14!. — 1507, Agosto 23. — c. 104. — Estratto simile al n. 134 (dato in Augusta), Lucerna, Zug, Soletta e Friburgo parteggiano per la Francia. I pensionati da questa sono: in Lucerna Pietro Feer e un Bramberg, in Zug certo Amenester (Amstein?), in Soletta Nicolò Corater (Conrad?), in Friburgo Pietro Mafrosini (Morosini ?) e Nicolò segretario, tutti persone influenti. 142. — 1507, ind. XI, Settembre 27. — c. 104 t.° — Alberto de Lonyay (v. n. 137) dichiara di avere ricevuto dalla Signoria di Venezia, per mano di Domenico Barbarigo camerlengo del comune, 10000 due. a conto del debito di Venezia verso il re di Ungheria, e ne fa quitanza (v. n. 143). Fatto in Venezia, alla Giudecca, in casa del Lonyay presso S. Croce. — Testimoni : Luca da Scutari fu Domenico, famigliare di Marco Malipiéro gran commendatore di Cipro, e Pietro Bamerio del fu Giovanni. — Atti Giovanni Battista Adriani. 143. — 1507, ind. XI, Settembre 29. — c. 105. — Alberto de Lonyay (v. n. 137) dichiara di avere ricevuto dalla Signoria veneta per 200 due. d’ oro di frumento per uso della terra di Glissa, somma da porsi a sconto del debito