DOGE LEONARDO LOREDANO 95 accennato nel ri. 142 insieme al costo del trasporto del grano da Venezia a Spalato (v. n. 150). Fatto ed atti come il n. 142. — Testimoni: Antonio da Montefìore dott. segretario del cardinale di Strigonia e Luigi Valiero veneziano. 144. — 1507, Ottobre 5. — c. 105 t.° — Decisione del regio Senato di Milano : Udito il segretario ducale di Venezia reclamante contro l’imposizione fatta in Polesine Parmense dal marchese Galeazzo Pallavicino, signore di quella terra, sul sale che la republica mandava pel Po ne’ suoi domini di Cremona e della Ghiara d’ Adda ; udito Carlo Visconti avvocato del Pallavicino, sostenente il diritto antichissimo di quest’ ultimo, confermato recentemente dal re di Francia signore di Milano ; udito 1’ avvocato fiscale regio ; il Senato delibera non dovere il marchese esigere il detto dazio, ma anzi restituire il fin qui percepito per esso sotto pena di perdita del feudo (v. n. 145). — Sottoscritto da Princivalle (Monti). 145. — 1507, Ottobre 9. — c. 106. — Lettera (in volgare) del segretario Nicolò Stella al doge. Esposto come per l’influenza che esercitavano i marchesi Pallavicini sul gran maestro (Gian Iacopo Trivulzio governatore di Milano pel re di Francia) abbia dovuto reclamare lungamente contro il dazio di cui è parola nel n. 144 ; dice essersi finalmente deciso a portar la questione davanti al Senato che deliberò come in esso n. 144 del quale manda copia. Data a Milano. 146. — 1507, Ottobre 19. — c. 106 t.° — Galeotto (della Rovere) cardinale pr. di S. Pietro in vincoli, vicecancelliere di S. R. G. ed amministratore perpetuo della chiesa di Cremona, a Girolamo Trevisano abate in S. Tomaso dei Borgognoni di Torcello. Per mostrare la sua devozione alla republica e 1’ alta stima che fa del Trevisano, il cardinale dichiara che domani rassegnerà al papa l’amministrazione della chiesa di Cremona, alla cui sede vescovile era stato dalla Signoria designato esso abate. Rilascia poi a quest’ultimo, o a chi altro sarà fatto vescovo di detta città, tutte le rendite del vescovado già maturate e spettanti al defunto cardinale Ascanio Maria Sforza e ad esso scrivente, dichiarando nulla volere delle rendite stesse nè pel passato nè per 1’ avvenire. Data a Roma nel palazzo apostolico. — Sottoscritta dal cardinale e da G. Rosa. 147. — 1507, ind. XI, Novembre 2. — c. 107 t.° — Ducale che fa sapore essere stato condotto ai servigi di Venezia Vitello Vitelli, per un anno ed uno di rispetto, con stipendio personale di due. 300 1’ anno e con 100 balestrieri o sclo-petarii a cavallo in tempo di guerra, e 25 in tempo di pace (nel quale lo stipendio è di 100 due.). Data nel palazzo due. di Venezia. Segue annotazione che in forza di deliberazione del Senato del 20 Settem-