DOGE LEONARDO LOREDANO 157 scari, Pietro del fu Girolamo e Nicolò ed Alvise del. fu Pietro Bernardo, Lorenzo del fu Tomaso e Francesco del fu Pietro Faliero, Lorenzo Minio per 1’ e-redità di Andrea del fu Nicolò Loredano, Giuliano del fu Paolo Gradenigo per suo fratello Francesco, Alvise da Molino proc. di S. M., Leonardo Mocenigo, Andrea Trevisano cav., Alvise del fu Marco Bragadino, Francesco del fu Marino Alberti, Giovanni Foscarini per Alvise del fu Pietro Michele, Gaspare Malipiero del fu Michele, Domenico fu Carlo Cappello, Federico di Alvise Contarmi per Angelo Malipiero, Bernardo del fu Paolo Donato e fratelli, Francesco Soranzo per suo padre Jacopo del fu Francesco, Domenico del fu Maffeo Contarmi. Fatto, testimoni ed atti come nel n. 109 (v. n. 113). III. — 1519, Luglio 20. — c. 107 (117) t.° — Carlo, re dei Romani ed imperatore, re di Spagna, delle due Sicilie, di Gerusalemme, delle Baleari, delle Cantj'ie, delle Indie e della Terraferma dell’ Oceano, arciduca d’ Austria, duca di Borgogna, Brabante, Stiria, Carintia, Carniola, Limburgo, Lussemburgo, Atene e Neopatria ecc. conte di Absburgo, Fiandra, Tirolo, Borgogna, palatino di Bai-naut, di Ferreto, del Roussillon, langravio di Alsazia, principe di Svevia, signore in Asia ed Àfrica, dichiara che in virtù dell’ all. A al n. 84 il doge pagò ad esso re e a suo fratello Ferdinando, quali eredi di Massimiliano imperatore, la seconda delle annualità di 20000 due. d’ oro, e ne fa quitanza (v. 86 e 124). Data a Barcellona. — Munita del sigillo dell’ imperatore. — Sottoscritta da questo e da Mannart (Bamart?). I 12. - 1519, Luglio 20. — c. 97 (107) t.° — Enrico Vili re d’Inghilterra dichiara di accettare la ratificazione n. 99, e ritenere in conseguenza Venezia ammessa ai benefici del trattato n. 89. Data a Londra. — Sottoscritta da Throgmorton. 113. — 1519, ind. VII, Agosto 23. — c. 90 (100) t.° — Istrumento in cui si dichiara che, in seguito al pattuito nell’ allegato, il doge e la Signoria col Senato, lo ratificarono, promettendone 1’ osservanza ; che diedero poi facoltà a Tomaso e Francesco da Prato e Polidoro da Gubbio, procuratori presso la curia romana, e a Iacopo Apocelli, Socurando de’ Provavi e Florido Brisseti, notai, di rappresentar Venezia davanti la detta curia ed altre al caso di bisogno. Successivamente i mallevadori nominati nel n. Ili ratificarono a lor volta 1’ allegato promettendone in quanto loro spetta 1’ osservanza. Fatto nel palazzo ducale di Venezia, nella sala dei Pregadi. — Testimoni: Gian Pietro Stella canc. gr., Gio. Batt. Vieimi e Vincenzo Guidotlo, segretari due. —■ Atti Alvise Sabadino. Allegato: 1519, ind. VII, Agosto 8. — Istrumento della restituzione fattasi vicendevolmente da Agostino Chigi delle gioie dategli in pegno come nel n. 105 e dal cardinale Marco Cornaro (faciente per la Signoria di Venezia) dei 20000 ducati a quest’ ultima dal primo prestati, riservando esso Chigi ogni sua ragione