170 COMMEMORIGLI, LIBRO XX Annotazione in margine : 1528, Dicembre 22. — D’ ordine della Signoria fu consegnato a Marco Grimani proc. di S. M. un forziere contenente 22 dei quadri enumerati nel surriferito inventario (v. n. 185). 179. — 1523, Settembre 25. — c. 182 (192). — Enrico Vili re d’Inghilterra ecc. fa sapere : Avendogli 1’ oratore veneto Antonio Suriano presentato, come a conservatore e mallevadore, il trattato n. 168, egli vi aderì, e colla presente lo accetta e lo ratifica, promettendo di osservarlo in quanto concerne esso re, e di procurare con ogni studio che non sorgano o durino questioni fra i contraenti. Data a Woodstock. — Munita del grande sigillo. — Sottoscritta da (Roberto) Toneys (v. n. 174 e 180). 180. — 1523, ind. XI, Novembre 7. — c. 170 (180) t.° — Ad istanza di Alfonso Sanchez oratore dell’ imperatore, e per urgenti necessità di questo, il doge e la Signoria acconsentirono che dei 38000 ducati mentovati nel n. 168 (pari a 41064, grossi 12 in due. da L. 6,4), già scritti per metà nel banco Priuli e per metà in quello Pisani, si paghino 20000 due. da L. 6,4 al detto Sanchez quantunque non sia ancora seguita la restituzione dei luoghi spettanti alla repu-blica ; e diedero 1’ ordine relativo ai mentovati banchi. Fatto in Venezia nel Collegio solenne. — Testimoni due segretari ducali. — Atti Antonio Corona not. due. Lo stesso giorno il Sanchez approva e ratifica quanto sopra. Fatto nell’ abitazione del Sanchez a S. Severo in Venezia. — Testimoni : Pietro Ram console degli spaglinoli a Venezia, Girolamo Garbini da Lucca segret. del Sanchez, Alvise Bonrizzo scrivano dei camerlenghi, Sebastiano dalla Pace ragioniere ducale. — Atti come sopra. Nello stesso giorno e luogo, il Sanchez fa quitanza ad Alvise Pisani proc. di S. M. e ad Antonio Priuli, come gerenti dei rispettivi banchi, e a Gian Alvise Pisani camerlengo del comune, pei 20000 ducati sopradetti, pari a fior, d’ oro 18507, lire 3, s. 2 di picc. Fatto, testimoni ed atti come sopra. 18!. — (1524, Aprile 27). — c. 183 (193). — Bolla di Clemente VII papa al doge e alla Signoria di Venezia. Ad istanza di questi, fatta per mezzo di Marco Foscari ambasciatore, concede alla medesima due decime sui redditi del-1’ anno corrente, come è detto nell’ allegato al n. 177, aggiungendo agli esenti 1’ ordine teutonico. Dà ai destinatari facoltà di eleggere, in unione al nunzio Tomaso Campegio, i collettori ai quali conferisce le facoltà necessarie. E tutto ciò derogando a qualsiasi privilegio o prescrizione canonica, salva la disposizione del Concilio di Vienna sul pegno degli arredi destinati al culto. Data in Roma presso S. Pietro ( V kal. MaiiJ. — Sottoscritta F. Branconino, Hen. de Busseyo, Prot. Regis, Je. Casanova, Gio. Bagatino, I. Evangelista, G. de Salazar, Mar. Cerati, la. Questenberg (v. n. 177 e 184).