DOGE LEONARDO LOREDANO 05 tello di questo, che fu anche ferito, di altro, che, noleggiato in Genova da Alvise Pizzamano, navigava con carico di grano dalla Sicilia a Corfù. Narra come alcuno di tali legni fu attirato nel porto di Cotrone, ove avvennero i fatti, con inganno. Fa questa relazione perchè seppe che il gran capitano chiamò a sè 1’ autore dei fatti onde accomodare, coll’ intervento del Moro, le cose, ed onde questi, istruito, possa sostenere le ragioni dei veneziani conculcate, e far risarcire i danneggiati. Data a Cotrone. 9. — 1502, Dicembre 14. — c. 10 t.° — Versione in volgare di lettera del sultano dei turchi al doge. Dichiara di aver consegnato all’ ambasciatore veneziano il trattato allegato al n. 12, e giuratane in presenza del medesimo 1’ osservanza; manderà a Venezia un suo subasci davanti al quale il doge dovrà prestare egual giuramento, dando tempo 60 giorni pel ritorno dell’ inviato. Data a Costantinopoli. 10. — 1502, Dicembre 14. — c. 11. — Versione simile alla precedente. Nel castello di S. Maura, preso dai veneziani, erano 24,000 due. del sultano e due. 10,000. Di ciò non fu parlato nel trattato allegato al n. 12. Saranno trattenute le proprietà dei mercanti che Venezia consentirà (v. n. 9 e 11). Data come il n. 9. 1502, Dicembre 14. — V. n. 1503, Maggio, n. 12. 11. — (1503?), Marzo 24. — c. 11. — Achmet pascià primo consigliere del sultano dei turchi (in volgare) ad Andrea Gritti. Dice aver durato gran fatica per venire all’ accordo (fra Venezia e il sultano), n’ è testimonio il segretario Zaccaria (de’ Freschi) che anch’ esso ebbe non poco a fare. Chiede donativi di stoffe; ne manda pur lui in pelliccerie, stoffe e tappeti (v. n. 10 e 12). Data come il n. 10. !2. — 1503, ind. VI, Maggio 20. — c. 9. — Ducale che fa sapere (in volgare) avere il doge ratificato e giurato il trattato allegato stipulato col sultano da Zaccaria Freschi segretario due. e portato a Venezia da Ali-bey subasci inviato del sultano stesso. Data nel palazzo ducale di Venezia. Allegato: 1502, Dicembre 14. — Versione in volgare di diploma con cui Baiazette (II) sultano dei turchi dichiara di aver fatto pace con Venezia alle seguenti condizioni: L’isola di S. Maura con quanto contiene sarà restituita; il paese che fu dei Cernovich (il Montenegro) resterà al sultano che 1’ aveva conquistato ; i confini fra esso e i domini veneti saranno fissati da commissari delle due parti. I prigionieri turchi fatti dai veneziani in una sortita da Nauplia, e cosi pure i veneziani catturati dai turchi duranti le trattative, saranno liberati. Venezia continuerà a pagare i 500 due. l’anno per Zante. Commissari delle due COMMEMORIALI, TOMO VI 9