291 lasciasse l’arsenale alle ore 13,30. Io potevo navigare a circa 12 miglia e l’avrei raggiunto prima che facesse notte, ma, nel caso non avesse potuto mantenere questa velocità, avrei segnalato, nelle prime ore della notte, con l’avvertimento che avvicinandolo gli avrei fatto i segnali di riconoscimento prescritti fra « navi di pattuglia » alleate (fascicolo H in possesso di questo sommergibile). Gli prescrissi anche che, uscito per il Passo fra Tino e Palmaria, seguisse la rotta di sicurezza stabilita, ed al termine di essa facesse rotta per Capraia. Giunto presso tale isola avrebbe dovuto lasciarla 2 o 3 miglia a levante e far rotta per Capo Ferro. Stabilii di seguire tale rotta nell’intendimento di tenermi il più lontano possibile dalla rotta che seguono le navi che fanno traffico tra Marsiglia e Biserta, rotta che era di mia conoscenza e dalla quale, all’altezza di Capraia, dovevo essere lontano non meno di 5 miglia. Gli diedi inoltre disposizioni onde rimanesse in attenzione radiotelegrafica nel primo quarto d’ora di ogni ora per il che inviai per accordi, a bordo del Cirenaica il capo R.T. « Alle ore 15 uscii dall’arsenale e fuori diga misi sucessi-vamente in moto i due motori a combustione e seguendo la rotta prescritta alle ore 15,35 accostavo per la rotta di sicurezza. Percorse 7 miglia di questa rotta, accostavo per 182” vero mettendo la prua su Capraia. A causa del mare da S.W. la mia velocità non doveva considerarsi superiore alle 11 miglia. Navigavo emerso completamente con gli alberi radiotelegrafici alzati, dovendo determinare la effettiva portata della stazione in base ad accordi presi con stazioni r.t. di Spezia. Alle ore 16 iniziai le comunicazioni con il Cirenaica secondo le istruzioni sopraddette. « Alle ore 17,30 avvistai il Cirenaica e proseguendo, diminuivo continuamente la distanza fino a ridurla allo imbrunire a circa 3 miglia. Alle ore 18,45 fui obbligato ad arrestare il motore di sinistra per riscaldamento verificatosi all’accoppiatoio del motore a combustione, interrompendo contemporaneamente la carica degli accumulatori, che avevo iniziata alle ore 16,30 per rifornirmi di piccola quantità di energia consumata prima della partenza. Proseguii con il solo motore di dritta all’andatura di 150 giri, corrispondenti alla effettiva di 9 miglia, andatura alla quale avrei potuto raggiungere il Cirenaica verso le ore 22, e che non potei aumentare con l’aiuto del motore elettrico di sinistra, derivando ugualmente riscaldamento all’accoppiatoio sopradetto. « Alle ore 20, con il sorgere della luna, vidi chiaramente l’isola di Capraia poco di prua a sinistra e convenientemente modificai la rotta per lasciare detta isola alla distanza che avevo stabilito con il Cirenaica. Alle ore 21,50, abbastanza vicino a Capraia, incaricai l’ufficiale di rotta di fare un punto