92 b) specchio d’acqua fra Zuri e Morter; c) zona fra Mulo e Capocesto; d) zona fra Mulo e Arcangelo; è) canale di Zir'ona. (Vedi carta operazioni sommergibili Alto Adriatico anno 1918). Si pensava che così sarebbero aumentate le probabilità di poter attaccare il nemico in condizioni più favorevoli. Ma l’armistizio sopraggiunto non permise l’attuazione di questo nuovo sistema di agguato. Nei lunghi quattro anni di guerra il compito affidato al naviglio subacqueo è stato quanto mai arduo e pericoloso. Bisogna pensare ai numerosi sbarramenti che esistevano lungo le nostre coste e lungo le coste nemiche, alla ristrettezza delle acque nelle quali i sommergibili operavano, alle forti correnti, ai bassi fondali e infine alla vigilanza intensa così delle siluranti come dei velivoli e dei sommergibili nemici. La maggior parte degli Stati maggiori e degli equipaggi si erano dovuti formare in brevissimo tempo; l’esperienza acquisita nell’aft'rettato allenamento fu mirabilmente integrata dalla strenua volontà e dal sentimento del dovere che mantennero sempre altissimo lo spirito combattivo. Gli attacchi di siluranti e di velivoli, i passaggi attraverso i campi minati, le lunghe immersioni senza ricambio d’aria, furono affrontate con calma serena, con senso cosciente di responsabilità ed in eroico silenzio; e i comandanti e i loro dipendenti in ogni contingenza, sempre dimostrarono di meritare completamente la fiducia che si riponeva in loro. La dura vita degli equipaggi dei sommergibili, lo spirito di sacrificio e le altre qualità e rinunzie che si richiedono a tali uomini, meriterebbero d’esser meglio conosciuti anche fuori della Marina, anche perchè sia apprezzata al giusto-valore l’opera compiuta.