192 estendere alle ore notturne, avendo mantenuta la vigilanza ad una distanza da terra alla quale qualsiasi scambio di segnali necessari per un approdo, non sarebbe potuto passare inosservato. « Per le condizioni del tempo, durante la crociera, il nemico avrebbe potuto sempre effettuare operazioni di sbarco ad eccezione dei giorni 5, mattino del 6 e 14 marzo. « Durante la notte, quando il tempo lo ha permesso, si è rimasti in ascolto per trasmissioni radiotelegrafìche; ma dalla partenza da Malta non si è mai intercettato alcun segnale, neppure il « ricevuto » delle stazioni di Homs e Tripoli, alle nostre comunicazioni. Ciò dipende dalle pessime condizioni di isolamento del bradfield, che non è perfettamente stagno durante le immersioni. Occorrerà porvi riparo al ritorno in Italia. Di grande aiuto neiresplorazione mi è stato il nuovo cleptoscopio di attacco dell’officina Galileo, la cui visibilità con la lente di ingrandimento mi ha permesso di riconoscere in ogni più minuto dettaglio la costa. Il giorno 14 la manovra interna per il cambio delle lenti ha fatto avaria ed ora il cleptoscopio non ha che la visione ordinaria. Occorrerà eseguire la piccola riparazione in un’officina adatta. I consumi durante la crociera sono stati i seguenti : MATERIE Carico alla partenza Rimanenza all’arrivo da Malta a Tripoli Nafta....... Kg- ‘20.000 Kg. 16.000 Kg- 1.900 Kg. 1.600 Acqua da bere .... litri 1.000 litri 450 Acquà da cucina . litri 1.000 litri 350 « Come si vede i consumi sono stati molto limitati : a ciò* naturalmente hanno concorso le generali buone condizioni di tempo che hanno permesso di governare in immersione alla minima velocità, limitando le ore di carica serali. « Per l’acqua, sia da bere sia da cucina, il consumo è stato mantenuto al minimo possibile, non essendosi permesso per nessuno l’uso dell’acqua dolce per lavande personali. « Ritengo ancora opportuno osservare che se missioni di durata simile a questa dovessero ripetersi, sarebbe opportuno modificare la razione di guerra nel senso di renderla più variata, perchè effettivamente la gente, che con il passare dei giorni, per la vita cui è costretta, perde l’appetito, finisce ad avere, oltre a ciò, una certa avversione per il ripetersi immutato del cibo.