292 onde rettificare la posizione, decidere per l’accostata esatta su Capo Ferro ed avere gli elementi che mi mettessero in condizioni di stabilire il contatto con il Cirenaica che in quel momento non doveva essermi a più di tremila metri di prora, ed al quale contavo chiedere dalle ore 22 alle 22,15 con la radiotelegrafia i propri elementi di posizione e velocità. Mentre l’ufficiale di rotta scendeva nella camera degli ufficiali per mettere un punto sulla carta, rimasto io solo alla direzione della manovra venivo informato dal 2° capo timoniere Mazzoli che al traverso a dritta si vedeva una macchia biancastra. L’osservai ed all’inizio, ritenendo potesse essere il Cirenaica, accostai a 20° a dritta per fare quella rotta convergente che meglio mi permettesse di identificarlo; ma non avevo ancora ultimato l’accostata che scorsi in vicinanza della predetta nave una grossa massa oscura. La riconobbi per un piroscafo facente rotta pressoché opposta alla mia, per cui accostai immediatamente a sinistra per allontanarmi. La distanza così ad occhio poteva essere di 3000 metri circa. Seguivo da poco la nuova rotta quando un colpo di cannone partì dalla prima nave avvistata che era di prora al piroscafo; questo fu sparato nella mia direzione ma risultò assai corto. A questo colpo altri ne seguirono e fu visto, sulla mia dritta, da me e da altri, in direzione della rotta che seguivo, sparare un fuoco Very separatore il quale mi convinse trattarsi del Cirenaica che non doveva essere a grande distanza da noi. Io continuai sulla stessa rotta cercando di allontanarmi ma mi convinsi di essere inseguito. Data la distanza di avvistamento ed il tempo che avrei impiegato ad immergermi, non ritenni di poter adottare tale soluzione. Dall’ufficiale di rotta, che mi aveva raggiunto, feci fare i segnali di riconoscimento prescritti per le navi di pattuglia alleate; feci chiamare l’ufficiale in 2° e lo incaricai di assicurarsi che tutte le paratie stagne fossero chiuse secondo gli ordini dati alla partenza e che fosse chiamata la gente che riposava. Incaricai il capo radiotelegrafista di recarsi nella stazione e di tenersi in comunicazione con il Cirenaica per eventuali ordini. Disposi perchè fosse messo in moto elettricamente il motore di sinistra, ordine che non potè essere subito eseguito perchè frenato l’asse, dato l’inconveniente avvenuto alle ore 18,30, inconveniente che mi aveva obbligato a fermare il motore a combustione. Questo ordine poi in definitiva non fu eseguito perchè, continuando il cannoneggiamento, malgrado i continui e ripetuti segnali e chiamate con il segnale a trappola, decisi di fermarmi per convincere maggiormente delle mie attitudini non offensive. Fu in questo momento che un colpo di granata colpì in pieno la torretta a sinistra provocando avarie gravi nell’interno della torretta stessa e nella camera di manovra, uccidendo il tenente di vascello Alboni e