54 3) nei periodi senza luna, il sommergibile di servizio «seguirà due giorni consecutivi di agguato nella zona stabilita, e nella notte intermedia si allontanerà, per la carica degli accumulatori, verso ponente, senza però oltrepassare il 18° meridiano. La sera del secondo giorno farà ritorno a Brindisi dove arriverà il mattino successivo; 4) rotta di andata nei due casi verso l’angolo S.W. del rettangolo; partenza di sera in modo da arrivare sul posto prima dell’alba. « Rotta di ritorno: nel primo caso dal punto di agguato al largo di Capo Rodoni verso Torre Vacito; nel secondo caso rotta verso ponente fino al meridiano 18°10’ e poi su Torre Vacito; 5) a ponente del meridiano 18°25’ i sommergibili non dovranno attaccare nessun bastimento che non sia sicuramente riconosciuto per nemico; 6) evitare l’atterraggio dal tramonto all’alba. Informare questo Comando, il giorno precedente, dell’ora di partenza e del presunto arrivo di ogni sommergibile. Il vice ammiraglio comandante superiore navale U. Cagni ». Alto Adriatico. Le operazioni dei sommergibili in Alto Adriatico durante il 15)16, pur essendo particolarmente attive, non portarono a situazioni speciali che potessero consigliare modifiche del sistema d’impiego o comunque variare la dislocazione negli agguati. I sommergibili di stanza ad Ancona dovevano assolvere il compito di sorveglianza della costiera adriatica da Pesaro a San Benedetto del Tronto circa e della zona di mare compresa a nord della congiungente San Benedetto del Tronto-Punta Tayer (Isola Grossa). In seguito a ciò il sommergibile che usciva in agguato presso Ancona talvolta si spingeva, quando il tempo lo permetteva, al sud di tale città, ma non oltre la linea stabilita che rappresentava il limite fra le due zone di operazione del Basso Adriatico e dell’Alto Adriatico. Al sommergibile invece che usciva da Ancona per lunga missione era riservato, a turno, l’agguato nel centro dell’Adriatico