37 provvedere alla difesa di quella città ed estendere, quando ne sia il caso, la propria azione al nord fino a Sinigallia, ma non mai al sud di Ancona, salvo previ concerti con il Comando dell’Armata; b) uno e, se il numero delle unità disponibili lo consente, due sommergibili saranno destinati alla difesa del litorale da Porto Corsini a Sinigallia (ma non mai al sud di essa) con base a Porto Corsini; c) agguati temporanei e saltuari presso Pola ed i passi dell’Arcipelago Dalmato, da intensificarsi quando si ha ragione di ritenere l’uscita al largo del nemico. « Le unità destinate a questi agguati potranno appoggiarsi soltanto temporaneamente ad Ancona, con le norme stabilite per il sommergibile quivi dislocato; le loro basi d’operazioni normali dovranno essere Porto Corsini e Venezia. « L’impiego dei sommergibili per queste azioni di agguato dovrà opportunamente proporzionarsi al numero di unità disponibili in modo da risparmiare convenientemente personale e materiale, e tenendo conto che occorre anzitutto provvedere ai servizi di cui ai commi a) e b), ed in pari tempo che è indispensabile avere a Venezia, sempre pronto a muovere in condizioni di efficienza, un nucleo di sommergibili per operare nei golfi di Venezia e di Trieste, allo scopo di contra-, stare eneroicamente, ma accortamente, le operazioni che il nemico tentasse nei golfi stessi. Il vice ammiraglio capo di stato maggiore Revel ». In base a questa circolare, dal Comando della flottiglia di Venezia (da poco costituito) furono destinati due sommergibili ad Ancona ed uno a Porto Corsini. Se si fosse posseduto un maggior numero di queste unità si sarebbe potuto mantenere, dislocandone quattro ad Ancona invece di due, un normale servizio di agguato verso i passi di Punta Planka e Sette Bocche, punti che, mentre sono abbastanza vicini ad Ancona, distano notevolmente da Venezia e circa 200 miglia da Brindisi. Questo tipo di crociera non venne abbandonato del tutto; ebbe carattere di agguato saltuario, rientrando così, in parte, anche nei concetti esposti dal Capo di Stato Maggiore nella sopramenzionata circolare.