2G5 per qualche tempo. Il sommergibile cominciò ad emergere con la torretta e la torpediniera gli sparò altri colpi, giungendogli a circa 5 metri di distanza. Il sommergibile cominciò ad accostare a dritta pur continuando a mantenere una velocità di circa 6 miglia. Il comandante non volle cessare il fuoco e sparò ancora una sessantina di colpi, sebbene il sommergibile fosse crivellato dai proiettili. Tutti si aspettavano da un momento all’altro che il portello della torretta si sarebbe aperto. La torpediniera intanto fece avaria al timone ed alla macchina e poco dopo dovè fermarsi. Il Balilla continuò ad accostare, oltrepassando la silurante e cambiando successivamente di quota come un delfino : si vedeva evidentemente che esso faceva degli sforzi per mantenersi in superficie e che probabilmente aveva subito deformazioni che non permettevano l’apertura del portello. Si udivano delle voci internamente (sic). « La 65, temendo un nuovo lancio, ha allora ordinato alla 66 di attaccare e questa si avvicinò lanciando due siluri sul lato dritto del sommergibile; il primo passò di poppa, il secondo colpì al centro; il Balilla s’inabissò verticalmente in pochi secondi, mettendo fuori la prora : erano le ore 23,20..... « Al comandante fu inflitto un severo rimprovero dall’ammiraglio Haus che trovò poco felice la manovra e deplorò la continuazione del fuoco dopo che il sommergibile era inutilizzato. Inoltre l’ammiraglio giudicò inopportuno il lancio ordinato alla 66, deplorando che nessun tentativo fosse fatto per trovare gli uomini. L’ammiraglio Haus si oppose al conferimento del consueto ordine cavalleresco al comandante per l’avvenuto siluramento, ma poi il comandante riuscì ugualmente ad ottenerlo, quando l’ammiraglio Haus lasciò il comando della Marina ». Il tenente di fregata Novatz esprime quindi la sua ammirazione per il comandante del sommergibile italiano, che mostrò eccezionale spirito aggressivo e che eroicamente si sacrificò. DaH’esame dei documenti sopra riportati, risulta che il Balilla è affondato nella notte fra il 14 e il 15 luglio 1916, alle ore 23,20 in seguito a siluro lanciato dalla torpediniera austro-ungarica 66 F; e, con la scorta dei documenti stessi, lo