31 « Per operazioni al largo restano disponibili i cinque sommergibili francesi del tipo Cugnot; con cinque unità non è possibile tenere contemporaneamente e costantemente un servizio di vigilanza nelle acque tra Capo Planka, Lagosta e Meleda, ed un altro nella zona di Cattaro. Disporrò quindi per un servizio di vigilanza saltuaria nell’una e nell’altra zona, con una partenza ad intervalli da due a quattro giorni, e dipendentemente dalle condizioni del tempo. Il vice ammiraglio comandante in capo CuTINELLI ». Alto Adriatico. I sommergibili di Venezia non avevano all’inizio un capo flottiglia come quelli di Brindisi, ma erano divisi in tre squadriglie comandate ognuna da un capo squadriglia. Esse risultavano costituite come nella tabella già riportata. Di queste unità, talune dotate di motori a benzina, erano molto vecchie (Otaria, Tricheco, Squalo, Delfino) mentre le altre, più moderne, avevano motori a nafta. Per queste ragioni, come abbiamo visto avvenire nel Basso Adriatico per i tipi Foca, Glauco e Narvalo, differenti erano le modalità di impiego bellico delle unità in questione. Le prime disposizioni per il servizio sommergibili dell’Alto Adriatico vennero emanate dal Capo di Stato Maggiore con la circolare n. 1439 RR.P. in data 31 maggio: Oggetto : Servizio Sommergibili. « I criteri di massima per l’impiego dei sommergibili costì dislocati, prevedono i seguenti servizi di carattere permanente : a) un sommergibile a nafta dislocato a turno ad Ancona; b) un sommergibile a nafta in agguato al largo di Pola o nei paraggi della sponda orientale dove, a giudizio di V. E. ed in relazione alle informazioni pervenute sulla dislocazione del nemico, esso ha maggiore probabilità di utile impiego; c) due sommergibili a benzina in agguato diurno al largo di Venezia.