308 In base alle deposizioni dei comandanti dei due sommergibili, la Commissione d’inchiesta potè tracciare sull’allegato schizzo le rotte che avrebbero seguito le unità. Da queste si poteva notare come la stima dei due sommergibili fosse di accordo quasi perfettamente, sulla longitudine al momento del siluramento ma non sulla latitudine; e la Commissione non aveva dati sufficienti per stabilire quale fra le due fosse l’esatta. Era poi da escludere che l’errore di latitudine fosse stato causato da influenze esterne, perchè correnti, vento, mare avrebbero influenzato ugualmente entrambi i sommergibili. D’altra parte, nessuna circostanza dava diritto a dubitare che il modo di accertare le rotte seguite e le velocità tenute, fosse inesatto. ’ Non vi erano prove le quali dimostrassero quale dei due sommergibili avesse commesso l’errore, ma le testimonianze davano qualche indizio contro il sommergibile inglese per le seguenti ragioni : 1. - I tenenti di vascello Quentin e Dalla Vedova dichiararono che alle ore 19,35, quando YH 5 emerse, l’orizzonte era molto oscuro, ma che attraverso agli squarci delle nuvole un punto della costa era visibile verso N. o N.E. Il tenente di vascello Dalla Vedova credeva di aver riconosciuto le montagne di Cattaro. Al contrario altri due superstiti dell’// 5 dichiararono che terra non era in vista. Ora la posizione data dagli ufficiali italiani era a 37 miglia dalla costa, mentre quella data dagli inglesi era a circa 50 miglia dalla costa stessa. Data la stima esatta, sarebbe stato molto più probabile che in un tramonto nuvoloso la costa fosse stata vista da 37 miglia anziché da 50. Tuttavia questa non era una prova sicura per ammettere che la latitudine degli inglesi fosse errata; perchè i marinai italiani deponevano contrariamente ai loro superiori e principalmente perchè la luce in mare fa spesso prendere degli abbagli. 2. - Dall’esame della rotta seguita nel ritorno risulterebbe che il sommergibile HB 1 doveva essere alle ore 3,10 in latitudine 40°17’ N. e longitudine 17°45’ E., mentre invece si trovava sul rilevamento 350° del proiettore di Sant’Andrea; cioè almeno 7 miglia più a levante.