\ 207 ★ ★ ★ La sera dell’ll giugno venne intercettato il seguente, telegramma, trasmesso per r.t. da Vienna e diretto a Madrid: » Ufficiale — Il sommergibile italiano Medusa è stato ieri silurato ed affondato nell’Alto Adriatico da uno dei nostri sommergibili. Il secondo ufficiale e quattro uomini salvati e fatti prigionieri. CORRISPONDENZ BUREAU ». Il giorno 13 una spedizione di dragaggio inviata, rintracciò nelle vicinanze del Passo Lido lo scafo del Medusa. Esso trova vasi a 500 metri per 15° a nord del gavitello n. 4 in longitudine 12°41’50” e latitudine 45°24’14”. Il 14 giugno un palombaro scese a visitare lo scafo del Medusa e riferì che la prora trovavasi a poca distanza dalla poppa, staccata completamente da questa come se il sommergibile fosse stato tagliato in due. Le due parti apparentemente erano in buone condizioni. Il taglio era a circa 50 centimetri a poppavia del boccaporto che rimane a poppavia della torretta. I boccaporti erano aperti ed i lanciasiluri chiusi. Non era possibile di poter penetrare all’interno per eseguire verifiche. Furono ricuperati un salvagente, un megafono ed un corpetto da marinaio squarciato a metà. Il 17 giugno dallo stesso palombaro fu compiuta una seconda accurata visita dalla quale risultò quanto segue: 1) all’altezza dell’ordinata immediatamente poppiera del boccaporto di poppa il sommergibile era quasi troncato in due, la parte di poppa risultando collegata con quella di prua a mezzo di un avanzo di lamiera che, con una piccola mina, si sarebbe potuto troncare; 2) la parte del sommergibile a prora via del detto boccaporto (ove cioè era avvenuto lo squarcio) era intatta; 3) questa parte si sarebbe potuta facilmente imbragare con una giornata lavorativa in mare; 4) il peso di questa parte approssimativamente si aggirava sulle 150-200 tonnellate;