223 a vedere sparire rapidamente il Medusa con la poppa avanti. Carniglia prima di tutto vide a poca distanza la boa, poi sei o sette teste, riconobbe anche quella del suo comandante per un berretto grigio e sentì chiamare « torpediniera, torpediniera!.... ». Della torpediniera, che doveva aver vista tutta la tragedia perchè Carniglia aveva sentito due o tre cannonate da essa sparate, non si vedeva nulla. Vi erano due bragozzi con un battello di poppa diretti verso il Lido in calma di vento. Non vi era altro da vedere, neanche fumo, i bragozzi si allontanavano..... « Il comandante Vitturi e 5 o 6 altre persone affondavano mentre Carniglia salva e sveste il nostromo sotto nocchiere Modugno (1), svenuto e gravemente ferito; in totale Carniglia con 4 uomini sopravvissuti si tenevano alla boa; il ferito vi fu legato. Carniglia ed un marinaio (Costanzo) erano quelli che meglio stavano in forze e facevano la vedetta a turno a cavallo del gavitello. Essi erano in vista del Cavallino e del Faro di Piave. « Carniglia si era già rassegnato che per tutta la giornata ed anche per la prossima notte non sarebbero giunti soccorsi. Carniglia sapeva esattamente dove essi si trovavano; presumibilmente al punto a 13 miglia ad est del Lido ed a circa 6 o 7 miglia dal Faro di Piave. Passarono due ore e mezzo dopoché si vide a 200 metri un periscopio grigio che con notevole velocità si spostava verso levante; mentre Carniglia esplorava se esso apparteneva ad un sommergibile italiano, il che del resto sarebbe stato logico vide che il periscopio cambiava direzione e veniva verso di lui. Egli si accorse subito che esso non era italiano, al colore, al diametro più piccolo ed anche per la lente. Il sommergibile straniero si avvicinò rapidamente a 5 o 6 metri, emerse e fermò. Carniglia sperava che uno dei sommergibili italiani in agguato avrebbe ora silurato il nemico. Il portello della torretta si aprì ed un ufficiale disse che la gente poteva venire a bordo, il che fu subito fatto da quelli che ancora potevano nuotare. Carniglia esclamò : « Io ho un ferito che non posso abbandonare ». Il comandante voleva prendere solo quelli che nuotavano lasciando il ferito in mare con un salvagente. Carniglia si oppose risolutamente stimando ciò contro ogni senso di umanità e dicendo che egli, in ogni caso, sarebbe rimasto con il ferito. Il 1° ed il 2° ufficiale del sommergibile discutevano animatamente in lingua tedesca e decisero di prendere anche il ferito che fu imbarcato dal portello di poppa, rapidamente aperto e poi rinchiuso. Con meraviglia del Carniglia il sommergibile restò in emersione e (1) Evidentemente questo è il sottocapo torp. E. Modugno.