232 Il 10 agosto, con mare più calmo, cominciarono le operazioni per l’immersione del palombaro allo scopo di procedere alla visita dello scafo del Nereide. Da quanto riferì il palombaro venne constatato che il Nereide fu colpito nel locale dei motori elettrici; la poppa si era completamente staccata dal resto girandosi. Tutti i siluri erano nei tubi quindi il sommergibile non aveva lanciato. Il materiale era tutto a posto meno gli accumulatori poppieri che erano disseminati. La morte doveva essere stata istantanea per tutti perchè i compartimenti centrali erano in comunicazione. Il rimanente dello scafo poggiava sul fianco sinistro. Il siluro aveva colpito a dritta, a poppavia della torretta e il Nereide giaceva in profondità di 28 metri, a 350 metri dal punto di sbarco a terra. Documentazione austriaca. Il giorno 6 agosto alle ore 9,40 del mattino venne intercettato il seguente telegramma, in lingua italiana, della stazione r.t. navale austriaca D.Z. : « Giorno 5, ore 5 mattina, un sommergibile italiano tipo Nautilus di sentinella presso l’isola di Pelagosa fu, malgrado tempo chiarissimo, insidiosamente sorpreso da un sottomarino austriaco ed affondato ». ORDINE DEL GIORNO DELL’AMMIRAGLIATO DI POLA (N. 30 in data 6 agosto 1915) « Il sommergibile U 5 ha ieri alle ore 5 antimeridiane ■davanti Pelagosa lanciato due siluri contro un sommergibile italiano tipo Nautilus. Un siluro passò a proravia, l’altro colpì affondando il sommergibile ». Rapporto inviato dal comandante del sommergibile U 5 al comando della 5a Divisione Navale in data 6 agosto 1915. « Il 5 agosto alle ore 4,20 antimeridiane diressi per 60° di bussola in immersione entrando nella baia sud di Pelagosa Grande. Mi trovavo ad una distanza di un miglio dall’isola. Soffiava vento da N.W. forza 6, mare mosso, con