88 ultima potesse rivolgersi più facilmente la minaccia già preveduta per Valona e la cui esecuzione avrebbe presentato pericoli assai più gravi per il nemico. D’altra parte la difesa di Valona era indirettamente fino allora eseguita in modo molto efficace anche dalla catena di sommergibili di Brindisi in agguato presso la costa e le basi nemiche. Per queste considerazioni venne prospettato al Comando dell’Armata di riunire a Brindisi i sommergibili operanti nel Basso Adriatico per concorrere, tutti, ad un unico servizio; ad esempio l’agguato di un numero ragguardevole di unità fra le isole Curzolane ed il golfo del Drin, agguato che avrebbe riunito il vantaggio di una indiretta difesa delle nostre piazze -e basi del Basso Adriatico e quello di una efficace minaccia e ad un controllo delle vie di comunicazione del nemico. Inoltre ciò sarebbe stato molto utile, anche perchè l’avvenuto allontanamento di alcune unità nazionali ed alleate aveva diminuito alquanto l’efficienza della flottiglia di Brindisi che in quell’epoca si componeva delle seguenti unità : 5 sommergibili nazionali; 8 sommergibili francesi; 4 sommergibili inglesi. Ma prima ancora che questo progetto fosse preso in esame, giungeva l’ordine di sospendere le ostilità. Alto Adriatico. In conseguenza del rafforzato assetto difensivo della nostra costa dell’Alto Adriatico era opportuno che i sommergibili della flottiglia di Venezia e Porto Corsini trovassero spesso impiego in agguati sulla sponda avversaria, specialmente al largo di Pola, con obiettivo di offesa in particolare contro i sommergibili nemici. A questo scopo vennero istituite le seguenti zone di agguato : zona A - con il centro nel punto 45°29’ - 13°03’, zona B, zona C, zona D, zona 1, zona 2, zona 3 (vedi cartina operazioni sommergibili Alto Adriatico 1918).