26 occasionalmente anche della costa pugliese; le altre unità costituiranno un secondo gruppo, da impiegarsi al largo per missioni offensive. « Avendo S. E. il capo di stato maggiore partecipato l’invio a Venezia dei sei sommergibili inglesi della classe « B », ciò permetterà di richiedere a Roma la restituzione all’Armata del Pullino, gemello del Ferraris. « In seguito a ciò i gruppi resterebbero così costituiti : Gruppo difensivo (ìmppo offensivo Glauco Velella Monge Narvalo Nautilus Papin Foca Pullino Gay Lussac Cigogne Ferraris Messidor A rgonaute S 1 Fresnel S 2 Cugnot S 3 A m père « Sul gruppo offensivo si presentano le seguenti considerazioni : 1) si avranno disponibili 14 unità, che converrebbe suddividere in due gruppi, in base alla loro autonomia, e siccome i sommergibili francesi sono tutti uguali ed hanno maggior autonomia, conviene che un gruppo sia esclusivamente costituito dai francesi e l’altro dagli italiani; 2) converrebbe assegnare ad ogni gruppo sempre la stessa zona di azione, perchè i comandanti si famigli ari zzeranno con la località, le correnti, il profilo delle coste, ecc., ed il loro compito ne risulterà agevolato. Le zone dovrebbero essere due, zona sud e zona nord — la prima comprendendo da Meleda fino a Vallona, la seconda da Meleda fino a Sebenico; 3) essendo il gruppo francese più omogeneo e più autonomo, dovrebbe essergli assegnata la zona più distante da Brindisi ossia quella a nord da Meleda a Planka, mentre il gruppo italiano resterebbe assegnato alla zona da Cattaro ad Otranto. (( Ciò posto, si affaccia nuovamente il problema di costituire per il gruppo nord una base provvisoria, ravvicinata ai punti ove sarà preferibilmente tenuto l’agguato, cioè a Capo Planka e neH’arcipelago dalmata inferiore: e la scelta ricade, come già in passato, su Barletta. <( Le difficoltà che erano apparse in passato riguardavano essenzialmente la questione della difesa antisilurante ed antiaerea locale, perchè la costituzione di tale difesa avrebbe