— 78 - N6 io aveva torto di nutrire simili dubbi sulla mia... forza, poi che « l’indecisione » nelle cui spire si era dibattuto fino a quel momento il mio coraggio doveva presto trasformarsi in piena... debolezza, non appena i nostri « fratelli » cominciarono a dettarci la morale su per giù in tali termini: « Sta bene, questo signore — e indicavano la mia persona — non sa che sia la paura, poi che viene dall’ Europa (sic).... Ma voi non li conoscete questi luoghi? Non sentiste voi mai parlare di Caiu, di Sain, di Ismail, di Fezu-Fetà !?... Chi mai dunque vi ha trascinati in queste brutte montagne, in questa regione orrenda e selvaggia, dove raramente passa piede umano?... Or guardatevi bene dattorno, e vi accorgerete a colpo d’occhio dell’errore commesso nel decidervi per questo mal passo.... Or guardate noi in faccia, e ci vedrete emaciati, smunti...; ma noi non speriamo più nulla dalla vita, noi siamo già votati alla morte, poi che nulla di... salubre, di gaio, di buono, insomma, ci aspettiamo da un incontro, imminente, con Fezu-Fetà.... Davvero che noi siamo stupiti che voi non abbiate tremato al solo pensiero di capitar nelle mani di quel brigante, e qui siate venuti come per andar a nozze!... Sentite, l’altro ieri, Fezu-Fetà ha depredato di otto cavalli gli abitanti di Lunca, cui adesso dimanda una settantina di lire turche, per soprav-vanzo; e si è a tale scopo, infatti, ch’egli scorrazza nei pressi di questo Comune con quindici de’suoi compagni musulmani, nella speranza di costringere col terrore gli abitanti stessi a pagare la somma, e al più presto possibile.... Tuttavia, non abbiate alcun timore, voi, ora; ora, siete insieme a noi.... Venite, noi andremo, insieme, dal pecoraro che sta giù nella valle, mangeremo là qualcosa, e poi vi accompagneremo fino a Lunca, che non è lontana.... Rassicuratevi, dunque, chè noi non vi abbandoneremo mai.... »