— 245 — Tirana conta 2500 famiglie di albanesi-musulmani e un 150 famiglie di Romeni moscopoleni o provenienti dalla parte orientale del Tomor. Quanto àvvi di cristiano laggiù è romeno. Questi romeni hanno adottato i costumi albanesi per rassomigliarsi vieppiù ai conterranei, e quindi anche vestono l’abito a lutto per Scanderbeg, indossato specialmente dai «calderari», viaggiando costoro sovente e lontano, nell’interno, fra le tribù albanesi. In fatto di « sentimento », i nostri connazionali di Tirana son grecomani per lo più, ma vi s’incontrano bensì degli adepti alla nostra causa... obbligati al silenzio, al mistero.... Se dovessimo là aprire una scuola «chi la vorrebbe e chi no», ecco come mi si espresse in proposito un romeno di Tirana! Ma il loro « penchant » per i greci non viene dal cuore, no..., « et pour cause »! Nella maggior parte gente di mestiere, orefici o lavoranti in incrostazioni, e calderari nella specie, solo tre o quattro famiglie romene possiedono dei terreni, ceduti però in affitto; la più agiata è quella di Ogdaru, originario di Beala, che ha un figlio medico a Durazzo. I calderari romeni penetrano, dunque, fra le tribù albanesi delle montagne nell’Albania nordica, e sono riconosciuti per uomini di fegato, gog, come dicono loro gli albanesi. Per questo e anche per il bisogno sentito dagli albanesi di simili operai, essi non vengono che raramente molestati nelle loro pericolose peregrinazioni.... Raccontavasi recentemente a Tirana come quattro musulmani avessero un giorno attaccato un calderaro romeno; questi ne uccideva sul colpo uno colla rivoltella, ma stramazzava anch’egli a terra, ferito.... All’avvicinarsi degli aggressori che lo credevano morto, il romeno ebbe la forza di rialzarsi, di sparare