iPrefazione a[C £dizione romena. AZ Lettore, Ricordo. Allora io mi occupava di botanica. La carovana era trascinata per monti e valli e piani, dalla forza irresistibile che avvinceva il suo modesto capo per l’ interessante flora albanese. Passando il tempo, le erbe e gli alberi di Albania mi erano diventati famigliar i. Ma fino allora, pur avendo vissuto a spizzico di mesi per interi anni coi pastori, non avevo mai scrutato nell’ intimo del sangue quei fieri abitatori del paese meno noto dell’ Europa, e tutt’al più mi ero fermato all’ esterno. Un giorno, mentre più infieriva la rivoluzione in Macedonia, e la strage faceva scempio di sè, ricordo: mi sussultava il cuore per intensa commozione riandando col pensiero alle mie care montagne, e pensai che anche V Albania aveva una questione etnografica. I Greci pretendevano a viva forza per sè la patria di Iskender e di Alì; i Bulgari minacciavano l’Adriatico rompendo i fianchi del Jablanitza...;