— 384 — suasi che avrei potuto mettere tanto la à come la « tal quale le pronunciavano i farseroti: à e i od a, secondo le circostanze, — Vedasi nel testo le canzoni farserotesche. > ...... >?•' Durante il viaggio, fra i Romeni della regione di Coritza verso l’Adriatico, procurai di vedere se detti riscontri si potessero 0 no applicare a tutti i nostri connazionali di Albania, piuttosto che a quelli soltanto del triangolo Vallona-Ardenitza-Berat, oggetto del mio primo viaggio. A Coritza m’intesi più facilmente con questi farseroti che non con quelli della Musacheia e, in appresso, coi Ciameriani-, ma tale rilievo può non avere importanza di sorta, se si pensi alla vita dei farseroti di Coritza in quotidiano contatto coi Romeni non farseroti. In seguito, percorrendo i dintorni di Coritza, ebbi campo di riaffermarmi nell’ opinione che un Romeno di Romania puossi capire almeno sui primi tempi, più agevolmente con i Romeni non farseroti. Orbene, quale differenza esiste veramente fra l’idioma dei farseroti e quello degli altri Romeni di Albania? I romeni non farseroti si comprendono pèrfettamente con 1 farseroti ; quindi una radicale differenza di lingua non esiste; notansi tuttavia in questi ultimi delle particolarità, omissioni e raddolciinenti vari, una tal quale preferenza per la doppia r gutturale (sovratutto nelle donne musachiare), lo che attribuisce una caratteristica « nuance » al parlare farserotesco, rendendolo siffattamente difficile a un romeno di Romania. Inoltre, notai che al posto di alcuni vocaboli comuni alla lìngua, di Romania, a quella dèi Romeni non farseroti e all’albanese, i Farseroti usano delle espressioni originali. Per quanto concerne la inesistenza del circonflesso sulla a e sulla i, 1’ assenza dei verbi in ri, finii col persuadermi, come