- 296 - quali lo cedettero in seguito a due turchi. Sull’ Ostrovitza, alle falde, eravi il comune romeno Ostrovitza, collegato, mercè altri comuni, a Bitcuchi e a Moscopoli da una parte, e con i comuni da noi più sopra ricordati, dall’altra. Del resto, tutti i centri romeni attuali hanno i loro possedimenti, le loro pezze di terreno; cosi Moscopoli, Sipsca, Grabova, Nicea, Lunca. Tali proprietà sono patrimonio ereditario dei romeni, mentre quelle dei romeni in Musacheia, dei pochi che possedono, provengono esclusivamente da contratti di compera. Se ne può quindi dedurre che nel nostro rettangolo s’incontravano degli altri centri situati fra gli attuali, con rispettivi possedimenti dai romeni perduti nell’ emigrazione; laddove quelli che si trasformarono in musulmani riuscirono a serbarseli. Dovunque, infatti, nella Penisola balcanica, i romeni abiurarono la lor fede per la turca, ciò fecero solo per salvarsi e per proteggere in tal modo gli altri romeni. La loro « mahome-danizzazione » era fittizia, rimanendo essi in realtà cristiani e romeni; ma con l’andar del tempo essi obliarono la propria lingua, trasformandosi così realmente... E musulmani essi restarono, sicché appena la tradizione storica ne ricorda l'origine romena, quali molti bey dei dintorni di Coritza e di Premeti, e indubbiamente alcuni della regione dei monti; di questi certuni giunsero ad occupare elevate funzioni pubbliche a Costantinopoli, come i due fratelli Naym Bey Fra^eri e Sami-Bey. Il primo fu Presidente della censura alla Capitale, e autore dei primi due libri scritti in albanese e stampati a Bucarest dalla Società Dituria-, egli fu altresì un ardente difensore della questione romena in Turchia. Sami-bey fu il più grande giureconsulto della Turchia. Per quanto concerne la regione dei monti, abbiamo spinto le nostre indagini fin dove ci è stato possibile, tenendo noi assai a controllare quanto vedemmo e, in specie, sentito, e riuscendo