- 181 — Gli uianiti, secondo le informazioni attinte alla fonte, provengono dal Comune albanese-musulmano Uianic — come già accennammo —, a Est del Tomor, su cui, durante la state, parte di essi — di Vartopi e Hogeani — se ne vanno con i greggi de’bey, rimanendovi sino all’autunno; difatti in quelle vicinanze trovansi le loro casupole in un gruppo chiamato Culmac, da una parola albanese che significa rogoz, specie d’erba in crescita lassù. Non vi sono altri romeni che si rechino sul Tomor; però la leggenda vuole, a detta dei farsalioti, che un tempo su quel monte si riversasse « tutta la Romania ». Alcuni Uianiti si rinvengono a Ovest di Berat, in Schepuri, Liapardà, ecc. ; si chiamano altresì Uleani^i o Olàni^i. Sul fianco del Tomor a Bracula, l’anno scorso, vivevano due famiglie di Uianiti; l’una è già partita, l’altra è sulle mosse di seguir la prima, avendole i banditi, non è molto, ucciso a colpi di fucile un giovinotto, proprio sulla soglia della casa! La montagna Tomor. Il grandioso Tomor meriterebbe una descrizione per sè solo data la sua imponente bellezza, la sua costituzione orografica, l’importanza storica della sua regione. Noi, ciò facendo, ci allontaneremmo di troppo dallo scopo essenziale del nostro lavoro; ci limiteremo a qualche fuggevole cenno caratteristico e bizzarro. Il Tomor, propriamente detto, va compreso fra le due creste: di Tomoriza piccola e grande. Malgrado sembri distante due ore al massimo da Berat, nove ore ci vogliono per toccare le sue falde a Bargulasi o a Capinova, e altre cinque di ascensione fino alla Tomoriza piccola. Cosi pure l’occhio è facilmente ingannato rispetto alla sua estensione in lunghezza, tanto vero che, mentre parrebbe di poter percorrere in quattro ore di cammino dalla piccola alla grande Tomoriza, appena ne bastano quattordici!