- 250 - Canzone albanese (11 Scauilerbegr. Kush enjé kara Aline, Beri lufte me Grégine, Saa ju fut brênda ne Athine. All Pashe Tepelena, Bere lufte me dovlene, Deri moré ghith Miléne; Haldupet nga do gène, Haldupet Myzéviri, Tre viète lufte n’Janine, Ceshé n’drite Toakérine, Skenderbegu Gégérine. I Leale» i. Gli Albanesi cristiani di molti villaggi della Musacheia, chiamati dai Romeni, per disprezzo, Lealeni, menano un’esistenza poverissima, più misera ancora dei Farseroti, poiché questi sono carovanieri, braccianti o pastori, le loro donne sono assai laboriose, mentre quelli non coltivano che le terre dei bey, e per una vile mercede, e le donne non addimostrano alcuna attività sia nei lavori domestici che nella piccola casalinga industria della lana. I Romeni in generale, e in ispecie i Farseroti, pure sentenziando che «dieci Lealeni non valgono un Romeno», vivono in buona armonia con costoro, che quasi ovunque non hanno nemmeno coscienza di sè dal punto di vista nazionale, per cui la loro ellenizzazione è a fior di pelle.... Se noi dessimo al ro-manesimo la direzione che gli compete per uno sviluppo futuro rettamente inteso, potremmo demolire quella larva di ellenismo, e forse con maggiore rapidità fra quei poveri Lealeni che non fra i ricchi grecomani dei grandi centri.