— 110 - e lo stesso senso di rivolta contro la mia stessa patria mi fa ancor fremere.... E invano — penso, ahimè! — cerco io qui d’imprimere i miei sentimenti in questo volume, se a noi sembri che i Romeni balcanici, pur tanto vicini a noi, siano lontani, assai lontani, in qualche remoto cantuccio della Polinesia.... I Farseroti dell’Albania, più ancora degli altri Romeni, han bisogno del nostro aiuto.... Essi supplicano e nessuno li ascolta! 0 che la Romania dovrebbe vantarsi di essere madre a loro sol per un venale interesse? Passava una volta un giovano con la sua bella daccanto a un mendico e «un soldo! — pregava questi — per carità, datemi un soldo, chè muoio di fame! » Non una risposta.... « Per gli occhi della vostra bella... un soldo! » implorò il mendico. «Tieni un Napoleone! » veemente rispose il giovane, e gli gettò la moneta.... Noi Romeni guardiamo a coloro che impetrano il nostro soccorso, e non diamo loro nulla, restando impassibili, inerti, poi che il nostro cuore è sterile, diffidente... e le sventure passate ce l’hanno impietrito anche verso i fratelli nostri.... Ma se non per affetto, se non per raddolcire alquanto le sofferenze di quegli sventurati, diamo loro la mano nel nostro interesse, almanco...; se non come fratelli, gettiamo loro almeno qualcosa, come a un cane si gettano i residui d’una tavola sontuosamente imbandita dal suo padrone!...