— 227 — I Moscopoleni, oltre che con i Farseroti, s’imparentano con gli Albanesi, ma i « casi » non sono frequenti e solo per legami d’interesse. Osservate che la donna albanese divenuta moglie d’un romeno perde più facilmente i caratteri della sua nazionalità che non una romena diventando moglie di un albanese; questa non solo conserva la propria nazionalità ma, nella maggior parte dei casi, riesce a imporre il suo idioma al marito. Per controsenso quasi, i figli che nascono da una simile unione debbono imparare prima l'albanese, e perciò spesso non conoscono punto il romeno. Se i casi di matrimonio fra Romeni e Albanesi fossero più frequenti, non sarebbe difficile prevedere la diminuzione dell’elemento romeno di fronte all'albanese, essendo questo molto più numeroso. Diversi romeni diventano frati di truce (1) (fratelli di croce) con gli Albanesi, non eccettuati quelli di religione maomettana. Questi sono i nostri connazionali della regione Vallona-Ardenitza-Berat; io li mostro qui cosi come li ho veduti, giudicandoli con un criterio di schietta imparzialità, senza lasciarmi influenzare dal sentimento a danno della verità. In quanto all’avvenire che tal popolo romeno potrebbe avere, credo che il meglio da farsi, quando il nostro Governo volesse tentare di avvicinar gli elementi romeni più deboli della periferia al grosso delle forze centrali, sarebbe di rinsaldare i vincoli fra questi romeni e i loro fratelli sparsi qua e là nella regione tutta, poi che solo allorché i romeni di Turchia formassero un organismo compatto potrebbero rappresentare davvero l’esponente d’una potenza. Fino ad allora, sarà pur molto (1) «Per sangue preso», come fanno bensì i nostri contadini, incidendosi una mano, un braccio____