- 292 - posto di «greco» avrei dovuto mettere «albanese-cristiano....», cosa ben diversa, n’ è vero?! Tanto vero, che in quella regione non eravi neppur l’ombra d’un greco ! L’equivoco non si deve attribuire che al fatto della religione. Non basta: passando a cavallo per Rrmàni, presso Pogra-detz sul lago di Ohrida ignorai financo che in esso figuravano delle famiglie romene in numero di venti... E ciò malgrado fin da Coritza, trovando nella carta geografica il comune di Remeny (Ermeni), ne avessi intuita l’origine romena....; ma a Coritza nulla mi fu dato di scovare in proposito, e nulla nemmeno a Pogradetz, sia per altrui voluta ignoranza, sia per riflessa insufficienza de’ miei personali studi. Il fatto sta che vidi pure a pie’ di quel Comune una chiesa di tipo cristiano, e pensai allora che la sua trasformazione in musulmana dovesse risalire a epoca recente; e vi scorsi delle donne turche, in fuga, dai pressi d’una fontana, al nostro avvicinarsi, talché le giudicai subito per romene convertite.... Ma ecco quanto....; null’altro appresi, anche perchè il maestro Bala-mace, mia guida fedele, avevami assicurato essere Rrmàni puramente musulmano. Troppe, d’altra parte, erano state le peripezie e le emozioni del viaggio a Nicea e a Lunca, per soffermarmi su Rrmàni... Tuttavia, al ritorno in Coritza, mi venne fatto di sapere, dopo ulteriori ricerche fra i Romeni, che alcuni di questi sostenevano la presenza di consanguinei in quel Comune, mentre altri la negavano. Crebbero perciò i dubbi, tanto che a Moscopoli mi riusci di ben definire come a Rrm&ni vi fossero una ventina di focolari romeni, tra cui quello del farsaliota Dima Tica, imparentato con famiglie di Moscopoli e stabilitosi colà da circa tredici anni. Mi fu inoltre assicurato che quei romeni avevano chiesto un « loro » maestro al tempo in cui era Console a Monastir il Constantinescu; cosa questa risaputa altresì dall’ispettore scolastico Andrei Balamace, fratello dell’istitutore mio «duca...»