- 182 - Il panorama che dalla più alta vetta si gode dev’essere splendido, riuscendosi nelle belle giornate a distinguere Elbassan, Coritza e Premeti, nonché con orizzonte limpido estivo, la costa adriatica dell’Italia meridionale. E dico dev’essere, giacché come sapete, a me non fu dato, pur dopo mille stenti, che di giungere alla Tomoriza piccola, per ben due volte mia eterna, indomata nemica: la pioggia. Talora, mi assicurarono, la noiosa pioggia, unita a un forte e freddo vento di ghiaccio — che me pure deliziò... — si trasforma in terribile uragano che tutto spazza, distrugge, annienta.... Ricordo.... Per più di un’ora dovetti ricoverarmi con i miei uomini sotto uno scoglio dove il pastore albanese-musulmano Regeb scorticava sei pecore del suo gregge agguantate per il collo da un lupo, poco innanzi del nostro arrivo. Al... doloroso cómpito prestai mano anch’io e con me la mia guida Mustafà, di Bargulasi ; ci assisteva la speranza che il Tomor si sgombrasse dalle tetre nubi, e di buon cuore sudavamo, ahimè!... senza riuscir a impietosire il cielo! I compagni della sfortunata spedizione — in entrambi i miei tentativi — asserirono, e con quale cieca fede ! che la disgrazia mi perseguitava per il fatto della mia incredulità nella leggenda del Tomor: «che un santo alle volte tirava delle cannonate dalla cima della montagna! Il santo, Ah, più tardi Baba Tomor, era pervenuto lassù, con un cavallo alato, dalle parti di Premeti; anzi, in due punti della strada rocciosa, si riconoscono ancora delle impronta là dove il cavallo di All ha toccato terra.... ».(ìli abitanti dei dintorni giurano che un certo Naum Selim potè vedere il Baba Tomor tirar col cannone (sic) !... La leggenda aggiunge che Tomor s’è battuto col monte Sinia a ovest di Berat; Sinia ne usci sì malamente sgraffiato che tuttodì si possono, alla sua crosta, vedere i segni delle unghiate del santo All!! in tal guisa il popolo spiega le fossa na-