- 260 - Cavaia. E un caratteristico Comune musulmano, attraversato da una lunga e larga strada. Conta alcune migliaia di albanesi musulmani, fanatici come quei di Tirana. I romeni sonvi in numero da 500 a 800 anime, grecomani naturalmente, nella maggior parte, e se la passano benino come tutti i musulmani in genere, occupandosi di commercio nonché di varii mestieri e di pastorizia. Certuni hanno anche dei possedimenti. Pure a Cavaia, i Romeni vanno « perdendosi » mediante parentele con gli Albanesi cristiani. Due fra essi, cui ebbi occasione di parlare, mi confessarono che i loro figli non conoscono il romeno. E financo dei romeni di origine farserotesca hanno dimenticato la loro nazionalità, come Leonida, possidente, e capo degli Albanesi. Egli ha per moglie un’albanese, e i suoi figli ignorano il romeno; suo padre, Pera, chiamato Cioban-baera farserota, secondo lo indica il soprannome stesso. Cavaia ha una chiesa e una scuola greche per i Romeni e i loro figli. La prima è di recente bella costruzione, poi che i greci sogliono imprimere alle loro istituzioni religiose e didattiche un carattere di stabilità, mentre noi usiamo le une e le altre piazzare in casupole rovinanti! Fra quei romeni non mancano elementi puri nazionalistici. Certo, se vi tentassimo una seria propaganda, potremmo svilupparli ed estenderli a prò del romanesimo, privo attualmente di apostoli sinceri e coraggiosi. Nelle vicinanze di Cavaia, nei Comuni di Baiai, Blutai, Ricai, si contano altresì una ventina di famiglie romene.