- 211 - (Ili Uianiti. Di questi abbiamo discorso in uno dei precedenti capitoli intitolato: Viaggio da Berat alla montagna Tomor, dimostrandone l’origine e alcune particolarità della lingua. Gli Uianiti della Musacheia, come pure quelli di Vartopi e Hogeani rivelano per loro origine lo stesso Comune di Uianicu posto alle falde orientali del Tomor; ma di essi non ho potuto avere che nebulose notizie, fra cui una che riporto a titolo di curiosità: si dice che questi Uianiti provengano da montagne selvaggie, e che adorassero la tartaruga, da loro chiamata «Santa Venere (1)», sulla cui crosta avrebbero accese delle foci, inchinandovisi davanti, e adorandola. Una volta — racconta la leggenda — il... velocissimo animale sarebbe fuggito con le faci ardenti sul groppone, fra i campi di grano degli adoratori Uianiti, bruciandoli!.... Gli Uianiti sono sparsi nella Musacheia, addensandosi principalmente nel Comune pretto uianita Schepuri, come a suo tempo rilevammo. Noto ora che un uianita può ben diventare prete; ne trovai uno a Liuari, sfatando così la vacua supertizione. I Battiti. S’ignora l’esatta origine di questi Romeni. Sembra però che provengano dal Pindo, e precisamente dal grande Comune romeno di San Marina, e che, in seguito a gravi contese con altro partito di quei luoghi, abbiano di colà espatriato, volenti o no; si spiegherebbe quindi il loro nome: « batuti », cioè battuti. Convivono essi a Liaparda, presso Berat, o in alcuni centri di romeni di Musacheia. I Batuti, come gli Uianiti, sono degli ottimi romeni, secondo già dicemmo. (1) o santa « Mercuri. »