- 108 — In posizione splendida, dominante le vaste pianure della Colonia e di Coritza, questo villaggio è per tutto caratteristico, dal portamento maestoso degli uomini e delle donne, ai loro costumi originalissimi. Io ne risentii, credetemi, un senso ineffabile di compiacenza, di ammirazione. Avevo pur veduto dei farseroti l’anno innanzi in Musacheia,-ma qui mi sembrava di essere entrato in un mondo sconosciuto, e a ragione, poi che la vista di quei magnifici tipi di bellezza muliebre, di robustezza maschile, in completo e puro assetto farserota, con le ciuprachi e le ciupari autentiche, mi dette quasi la visione di una terra nostra promessa! E s’io non riuscivo a celare la meraviglia, l’affetto, l’emozione sentita per quei nostri fratelli, avendo appreso oramai ad amaro i farseroti, egualmente non riescivano essi a nascondermi la loro effusione di simpatia intensa nell’ascoltare il loro idioma, nessuno avendo mai parlato loro a quel modo.... Cercavo di scrutare nei loro sguardi i loro cuori ; ma pur sembravano essi ancor sospettare lo scopo della mia venuta e le mie buone intenzioni. Così, non stupitevi se vi dirò che, avendo fatto loro comprendere come io fossi salito fin là « per vederli e conoscerli », essi mi riguardassero tuttavia a lungo, scambiandosi delle occhiate pur sorridenti di diffidenza.... Non solo... ; quella cara moltitudine non si peritò di confessare che io doveva avere qualche fine occulto, come tanti altri prima di me, e cioè... per il censimento, da parte del clero greco! Ma quando ebbi a domandar loro dei Farseroti musachiari, che secondo i pastori di Gheorghevitza dovevano trovarsi da quelle parti, ed ebbi a nominar bensì alcuni dei loro centri in Musacheia, oh ! allora essi rimasero come sbalorditi e si domandarono come mai io li conoscessi così bene.... Allora raccontai del mio viaggio dell’anno precedente; che avevo girata in lungo e in largo la Musacheia e visitati tutti i centri farseroteschi di quelle lande albanesi ; che là mi avevano