DA BEIIAT A VALLONA PASSANDO PER SCHEPUItl E DIIISA. Schepuri, Calfani, Cervoni ed altri Comuni. — Liuari e la paura clic i Turchi incutono ai Rompili. — A Drisa dal farsaliota benestante Alexe Mbarà. — Come mangiano gli Albanesi e i Komeni. — Una notte bianca passata imprecando! — Una pioggia torrenziale di quattro ore. — Al Consolato italiano di Vallona. Avevo stabilito di passare da Berat ad Elbassan, e di là verso Durazzo, alla volta di Vallona; ma dopo un piccolo incidente con le Autorità pensai di partire subito direttamente per Vallona, da cui avrei potuto comunicare con Costantinopoli e assicurarmi tutta la libertà possibile per le mie ulteriori ricerche sui Romeni. Detto fatto: accompagnato da un suvary albanese-cristiano e da un chiragì romeno, Mitru Nicolò (di Ciplaca, vicino ad Ar-denitza), che si era spontaneamente offerto di scortarmi a piedi, senza nulla pretendere per il cavallo da lui messo a mia disposizione solo al sapermi romeno, m’incamminai in direzione di Vallona verso le due del pomeriggio. Per via incontrammo diversi romeni di Fereca e vicinanze, fra i quali uno di Radostina, l’altro, certo Spira Costea, di Chibi-Pestani, e altri che non ricordo.