- 207 - le lotte a oltranza di varie nazionalità contrastanti, nella penisola balcanica, in cui l’elemento romeno è discretamente rappresentato, ma deve altresì tener calcolo più o meno esatto delle proprie forze numeriche e statiche, su cui poter fondare i diritti e cercar di giustificare le pretese. Come, dunque, non ammirare questi romeni, che intatto serbarono il sentimento nazionale, superando tutte le calamità piombate loro addosso, tutte le difficoltà nelle quali si dibattono, sotto il giogo d’un governo straniero, despota e barbarico, in un paese non loro, e in mezzo a una popolazione qual’è l’albanese. Come non muoversi a pietà di questi laboriosi romeni, pressoché sconosciuti agli altri romeni balcanici, e condannati in gran parte a condurre un’esistenza di brutale, demoralizzante miseria! Ammirazione, pietà, simpatia calda, affettuosa, si confondano, si cementino in un solo sentimento benefico in prò di questi cari romeni.... Tracciando una linea da Vallona ad Ardenizza, che passi per Fieri (Fereca), e un’altra da Vallona a Berat per Armeni; poi, unendo le estremità di queste linee da Ardenizza con Berat, avremo il triangolo Vallona-Ardenizza-Berat, i cui lati limitano la regione da me studiata. I Romeni trovansi sparsi sull’intera superficie di detto triangolo, e anche al di là, in pianura, sui colli, sulle montagne. Dal quadro generale che segue risulteranno i centri puramente romeni, e quelli situati bensì nel triangolo e dintorni, ma facenti parte del Sangiaccato di Berat.