- 222 - coscienza romena e vogliono le chiese e le scuole romene ; altri sono grecomani, cioè sentono un particolare affetto per la Grecia. Il « grecomane » è in tutto romeno, con la sola differenza che esso ama l’ellenismo. Grecomani sono per lo più quelli fra i Moscopoleni che provengono dulia Macedonia e conoscono il greco, pur parlando sempre in famiglia il romeno. Vi sono dei grecomani che non parlano bene o ignorano il romeno, specie i giovani, ma anche in loro la coscienza della propria nazionalità è più forte della simpatia nutrita per la Grecia, poiché pure i più ardenti non negano la nazionalità romena, affermano anzi di essere romeni; certuni si dicono albanesi, greci e romeni nel medesimo tempo, lo che prova come non sappiano essi medesimi in fondo a quale nazionalità appartengano. La tendenza dei Romeni per la Grecia è d’altra parte, fino a un certo punto, naturale, dato il fatto che, non potendo la Romania nei tempi trascorsi pensar ad essi, la Grecia si è premurosamente adoperata a mettere sotto la sua tutela religiosa i Romeni stessi, addimostrando loro una viva affezione... per quanto fittizia; infatti, sin da principio la Grecia cercò di «snazionalizzarli» per mezzo di scuole e chiese proprie, riuscendo in parte a dar corpo di realtà al suo scopo. Agli occhi dei grecomani la Romania si offre oggi come agli occhi di un ragazzo, tirato su dalla matrigna, apparisce la sua vera mamma, da lui non conosciuta che per averla talvolta sentita nominare! Nella regione da me studiata v’era pur tempo e modo, da quando si iniziò la lotta di nazionalità nella penisola balcanica, per indurre i grecomani a tornare sul cammino del roma-nesimo, nè la cosa sarebbe stata diffìcile se fosse energicamente intervenuto il nostro Paese, poi che i grecomani non osteggiano per iniziativa loro il romanesimo, ma ciò fanno perchè da pochi greci, dai loro agenti e strumenti, preti e maestri di scuola, aizzati. Anche agli austriaci, crediamo conviene il dissidio fra ro-