- 285 — viva di guida, invece di condurci pei margini, ci avviò nel bel mezzo della palude, fra la spiaggia del mare e... quella dell’acqua piovana ; ma, grazie a Dio, sotto il liquido, alto fino al ventre dei cavalli, il terreno era duro, sicché le nostre povere rozze avanzarono 1’una dopo l’altra, sempre trotterellando... a nuoto! In lontananza, muggiva, sbattuto dal vento, il mare, e se ne potevano distinguere i grossi cavalloni infrangersi alla riva. Io mi ritrovavo tuttora come un pulcino bagnato, e pur non mi restavo daH’amminire, in quel fantastico tramonto, bizzarro panorama, rallegrandomi in cuore del sapermi presso alla fine del viaggio avventuroso. Vicino ad Arta ci colse la notte e il cammino si fece meno agevole, il suolo non sostenendoci più come prima ed essendo cosparso di molti, lunghi fossati. La nostra guida ci avviò pur sempre in pieno lago, e pur tutti noi lo seguimmo al passo, docili, taciturni, intirizziti dal freddo, automi..., giungendo finalmente a Vallona dopo un’abbondante ora di viaggio nella più perfetta oscurità, ma si bene, con tale prudente esperienza, condotti, da evitar le gore ai fuggevoli luccichii delle acque corruscanti, in mancanza di quelli lunari! Erano sette ore da che eravamo stati sorpresi dall’ uragano, e vi lascio perciò immaginare in quale stato entrammo in città.... Direttomi al Consolato italiano, trovai il gentilissimo Console, Alfredo Ancarano, che mi acclose come sempre a braccia aperte, offrendomi ospitalità in sua casa con squisita cortesia.... E una piacevole sorpresa m’aspettava. Il professore di Università italiane, Antonio Baldacci, era colà arrivato da alcuni giorni, in attesa de\\'allievo con cui aveva stabilito fin da Roma d’incontrarsi al monte Tomor. Ma il suo ottimo Calipso era passato per una non breve serie di peripezie dalla partenza dal-X alma urbs ; aveva dovuto modificar l’itinerario primiero, riuscendogli per conseguenza impossibile di trovarsi col suo amato