— 11 — durante la marcia verso Giannina, feci conoscenza d'un pastore romeno-farsaliota, certo Vasile Janachi, di Pogdorion ; egli mi disse che ivi si erano stabilite cinque o sei famiglie romene, e che in quasi tutti i Comuni della Oiameria sonvi due, tre o quattro famiglie di romeni, fisse. Presso Conitza, trovai lavorando al sosè uno dei due romeni che m’avevan fatto da interpreti a Calibachi ; questi mi assicurò che a Conitza vivono trenta famiglie romene; che, il giorno avanti, sette filibustieri avevano presa la strada della montagna, traversando il cammino da me battuto, proprio vicino al punto dove io in’era fermato; infine, che a tre ore di distanza dalla località detta « Mesoghefira » si trova il villaggio farsa-liota Megidiè. Lungo il percorso fino a Leascovic vidi, intenti al lavoro del sosè, alcuni albanesi, e incontrai una diecina di favoreggiatori dei briganti, che, ammanettati, e sotto scorta militare, ve-nivan condotti a Giannina. A Leascovic passai la notte in un « han » migliore alquanto di quello trovato a Calibachi, avendo potuto giacere in una stanza, entro a un letto primitivo, su un materasso che ricordava i tempi di Ali-pascià! L’indomani, giungeva alla pianura di Colonia, e in sul tramonto a Hersega — un piccolo mercato albanese-musulmano, dove, una volta alla settimana, si tiene bazar (mercato), e vi convengono anche dei romeni dei dintorni, specie farsalioti, abitanti nelle montagne vicine. Alcuni degli albanesi di Hersega sono stati in Romania e parlano il romeno discretamente bene. Un ricco proprietario di questo Comune, di religione ortodossa, vorrebbe « fissare » i farsalioti di Colonia in Hersega. A tal uopo esso ha fatto costruire, a sue spese, un tempio e cede-