- 90 - con staffe di spago di canepa, e senza... briglie, mi diressi alla fine verso Pogradetz con i miei uomini, tre donne, un uomo e un ragazzo che si recavano al mercato di quel Comune. All’uscita di Lunca un’ultima sorpresa ci attendeva: Coco-nes, col fucile a tracolla e la cintola doviziosa di cartuccie, ci raggiunse di corsa.... Egli aveva ripensato alla mia preghiera, deliberando di seguirci fin dove non esistesse più alcun pericolo da parte di Fezu-Fetà...; e con lui, cosi, procedemmo.... Il percorso fu diviso in due tappe, essendo ormai tardi, e dovendo passare la notte a Duniza, Comune musulmano che trovasi in una valle al di là della montagna che nasconde Lunca. Mentre ascendevamo il non faticoso monte, Cocones prese a parlare più o meno in questo senso: « Ecco! io era indeciso, dapprima, se accompagnarvi o no, e sapete perchè?: nel timore che il despota me ne facesse una colpa.... Ma poi ci ho riflettuto bene su, e, nel caso, mi esprimerò col despota in tal guisa:— Despota! tu sai chi io sia; tu sai che più volte t’ ho scortato, e non te solo, greco, protessi, ma bensì qualche turco.... Come dunque potrei rifiutarmi di offrire la mia protezione a un mio fratello, che ha nelle vene il medesimo mio sangue? » E, a lungo fissandoci, riprese: « Eh! il despota conosce molto bene chi è Cocones.... Vedete voi questo fucile? — e ci mostrò con il suo abituale orgoglio l’arma che fortemente teneva sull’omero. — Questo 6 un fucile... governativo, e a nessuno è lecito portarlo fuorché ai soldati. Io me lo son preso, e so ben io come..., e lo porto, nè mi curo affatto delle autorità, poi che con esso me la spasseggio nel bel mezzo di Pogradetz, e non un’ anima viva per ciò oserebbe farmi delle osservazioni.... E, se voi sapeste quante ne ho fatte io!... Molte, molte, siatene certi.... E di uomini, anche, ne ho ammazzati, veh! (sic!)