— 840 - colossale cittadella fortificata, in vastissimo anfiteatro; la catena mastodontica si affermava nella piena sua maestà, declinando bassa verso i Comuni musulmani di Costretzi, Jarcani, Zava-leni, ecc...; laggiù, a Est, o nel riposto fondo, i miei uomini mi segnalarono il punto ove giace Fra§eri. Ci rifocillammo lo stomaco, dopo ricreata la vista, c’internammo in tappeti nevosi, dapprima, congelati di poi, sicché i nostri poveri destrieri dovettero sostenere una lotta improba per i loro garretti, specie laddove le croste del ghiaccio non erano tanto solide da sostenerne il peso e ad ogni passo pressoché si aprivano in larghe crepe, in piccoli bàratri acquitrinosi. Le intelligenti bestie sprofondavano talora tutte d’un pezzo, restando un istante immobili, come impietrite.... Il mio «Ghioc», debole per natura, ahimè!, appariva spesso come rifinito, nell’impossibilità di continuare la penosissima via crucis del dovere, anche perchè il corruschio della neve l’aveva abbagliato, accecato quasi. Una sorgente, che gode fama di guarire parecchi mali, o di... ammazzare, segnò, grazie a Dio, il termine del bianco calvario e della regione interna, celebre, a detta dei gendarmi, per le scorrerie dei banditi.... All’uscita d’un Comune musulmano, incassato fra le roc-cie, scorgemmo poco lungi, nella valle, anch’esso nell’incastro di aridi scogliere, il Comune di Fra§eri, che mi sembrò come un nido di avoltoi, solitario, tetro! Sentii in quella, dentro di me, una profonda melanconia, accresciutami certo a mille doppi da un triste incontro: un corteggio funebre, convoglio di squallore, di desolazione morale e fisica.... Costeggiando le casupole abitate dai bedani, in lungo semicerchio, entrai a Fra^eri dopo nove ore di viaggio da Lubsca, e andai a ricoverarmi nell’ unico « han » sul confine del paese, nella migliore delle camere disponibili, provvista di... mobiglio,