- 144 - alla prova dovette espatriare o mutarsi o sparire.... Cosi, i Far-salioti, che al tempo della fioritura dei Comuni romeni in quel territorio, e per un po’ anche dopo, vi affluivano in gran numero, andarono a fissarsi, a poco a poco, e quasi tutti nella Musa-cheia; coloro che pur oggidì si dirigono a quelle montagne vanno ogni anno diminuendo e abbandonano il luogo innanzi tempo per ritornare alla spiaggia dell’Adriatico. Son dunque da ammirarsi vivamente i Niceni e i Luncani, i Graboveni e i Sipscani che seppero e vollero e poterono resistere ai musulmani che pure cercarono tutti i mezzi possibili e imaginabili per sterminarli. « Noi siamo nati al maneggio del fucile poi che con esso e per esso viviamo — diceva Cocones, se ben rammentate, — e in conseguenza disprezziamo il turco, quantunque si viva in paese turco.... Oh! noi siamo ben più coraggiosi di voi, Romeni di Romania..., e pure siamo orfani, non abbiamo padre ! Sa sfinì noi cà traente tata-l nostru si-atunci sa ne videfi (1) ». Gli è appunto a causa de’ banditi che quei Romeni si vestono alla foggia degli Albanesi musulmani, per non differirne troppo e non essere quindi riconosciuti come Romeni nei loro viaggi; e gli è a causa de’musulmani che essi ne imparano i saluti e i temenè, per potere — negl’incontri con un turco — passare come... turchi, arrivando perciò a imitarne financo l’indole morale! Due giovani romeni, che per lo passato avevano fatto i loro studi al nostro ginnasio di Berat, mi raccontarono che andando a Coritza in vacanza, unitamente a dei connazionali, erano stati costretti a usare di molte scaltrezze durante il viaggio; solo così avevano potuto trarre in inganno i seguaci di Allah! Ed ecco qual vita di supplizi menano i poveri romeni della (1) «Se fossimo sicuri che nostro padre è tutt’ora in vita..., oh! allora vedreste voi di che saremmo capaci ! »