- 364 - ma il loro numero non era più così rilevante come per lo innanzi; «un tempo, esse contavano centinaia di migliaia di docili ruminanti», dicevano i gendarmi, ai quali piano piano si scioglieva lo scilinguagnolo.... Il dado era ormai tratto; e poi che del Sultano in qualche modo, s’era parlato, i miei uomini con estrema facilità passarono dal... cacio alla politica, per lagnarsi amaramente del loro « Padisciah. » Dagli sguardi che essi furtivamente si scambiavano, dalle frasi di grande amore scaturente con limpida vena dalla loro parlantina... incendiaria, ebbi ben presto ad arguire che qualcosa di straordinario si stava ventilando da quelle rozze ma generose popolazioni, un «qualcosa», che con ansia avrei voluto scoprire, collegando io il filo di simili vociferazioni con quello di altre... sorprese già a volo in altre parti, e specialmente a Lubsca, dove m’avevano accennato ad una prossima sollevazione... Sollevazione, rivolta..., ma quando? e donde la prima scintilla? Manco a dirlo, nulla potei di positivo in allora concludere entro me; e soltanto oggi m’è dato di ricollegare i bandoli della misteriosa matassa.... I gendarmi, interrogati da me se vi fossero dei romeni in quei paraggi, risposero negativamente, pure lasciando comprendere che in tempi antichi dovessero esistere dei romeni nel comune albanese Golem,, tanto che alcuni di quei « mahalà » portano ancora i nomi romeni di Uhendrea, Nicola e Vasileani. Orbene, questa rivelazione collima perfettamente con quella del gendarme a Fraseri, secondo raccontammo. Dopo dodici ore da Jarovina, al cadere del sole, mi trovai a Delvino, in una stamberga esercita da un greco, che, forse per festeggiare il secondo giorno pasquale, traballava, in preda a un’oscura ubriachezza...! Ma quantunque... allegro, il proprie-