DOGE : ANDREA CONTARINI. 135 38. — 1377, ind. XV, Agosto 31. — c. 17 (19) t.° — Procura fatta da Mar-quardo patriarca d Aquileia a Gaudiolo not. di S. Vito per esigere dalla Signoria veneta il pagamento mentovato nel n. 39. Fatto nella sala del palazzo del castello di Soffumbergo. — Testimoni: Ebe-rardo canonico di Augusta, Enrico da Gorizia vicario nella chiesa di Aquileia, Antonio Roncone da Udine canonico di Aquileia e mastro Bartolameo chirurgo di Udine. — Atti Nicolò Zerbini da Udine. 39. — 1377, ind. XV, Settembre 7. — c. 38 (40). — Gandiolo da S. Vito not. di Udine (v. n. 38), dichiara di avere ricevuto da Marino Buono, Nicolò Soranzo e Giovanni Civrano ufficiali alle rason, 1. 65, s. 12, den. 6 di grossi e picc. 3 per la rata di Settembre della corrisponsione citata al n. 9. Fatto come il n. 9. — Testimoni: Francesco Tiepolo, Leonardo Grioni e Giovanni Pacagnella. — Atti come al n. 34. 40. — 1377, ind. XV, Settembre 20. — c. 19 (22). — Giovanni Loredano primicerio, Francesco de’Recovrati, Angelo Longo, Lorenzo Veniero, Giuseppe Rizzo, Pietro Sagredo e Tomaso Giorgio preti, e Leonardo de Leonardo, Pietro Spirito e Pietro de’ Bonfantini tutti cappellani della chiesa di S. Marco, costituiti alla presenza di Gerardino de’ Roberti arciprete della chiesa di Bologna vicario generale di Giovanni vescovo di Castello, protestano contro la citazione lor fatta di dover intervenire, quali rappresentanti della parrocchia, della fabbriceria e dei poveri di S. Marco, col clero delle altre pievi di Venezia a nominare procuratori per un accordo colla Signoria relativo alle decime dei morti da esigersi in futuro, e per chiedere al papa 1’ approvazione dell’ accordo stesso. Fanno tale protesta per non pregiudicare ai diritti della chiesa di S. Marco, che dipende unicamente dal doge. Il vicario risponde : riconoscere l’indipendenza della chiesa stessa e del suo clero da ogni altra autorità, ma averli invitati solo amichevolmente. Fatto nella cattedrale castellana in Venezia. — Testimoni: Nicolò Morosini arcidiacono, Simone arciprete, Francesco Carello, Pietro Bancario e Francesco Al-baregno canonici di Castello, ed i pievani: Marino de’ SS. Gervasio e Protasio, Fantino di S. Eustachio, Iacopo di S. Maria Formosa, Francesco di S. Biagio, Vittore di S. Basilio e Pietro di S. Barnaba, con molti altri pievani e sacerdoti. — Atti Bartolameo de’ Ferrari da Parma notaio imperiale e scrivano della curia castellana. V. Fl. Cornelii, Ecclesiae venetae etc., voi. X, p. 288. 41. — 1377, ind. I, Ottobre 10. — c. 23 (26). — Bernabò Visconti signore e vicario imperiale a Milano, nomina suoi procuratori Faustino de’ Lantani dottor di leggi ed il nob Tadiolo de’ Capitani di Vimercate, dando loro facoltà di negoziare un trattato d’ alleanza fra esso signore e Venezia (v. n. 42). Fatto in Milano, in casa del Visconti. — Testimoni: Visconte del fu Lorenzo da Groppello cancelliere, Ambrogio del fu Guglielmo Treccili e Ruffino di Giovanni degli Erinenolfi, ambi camerlenghi del detto signore. — Atti Tomaso del fu Bocca-