314 COMMEMORIGLI, LIBRO X. regio governatore in Genova, dovendo a richiesta del papa recarsi a Savona, nomina suo luogotenente, durante 1’ assenza, il cav. Gilberto de la Fayette (v. n. 18). Dagli atti della cancelleria del comune di Genova. 18. — 1406, ind. XIII, Giugno 18. — c. 14. — Gilberto de la Fayette cav. (v. n. 17), col consenso del consiglio dei dodici, dei savi, di Antonio da Fontanegio notaio, priore, di Princivalle di Cassina, Manfredo Saivago, Nicolino Fieschi, Iaco-bello di Piemonte, Iacopo de’ Valetari, Domenico Mari, Matteo di Carlo, Agostino Maruffo e Cipriano Spinola anziani, e dei membri dell’ ufficio di provvigione Onofrio Pizzamiglio priore, Giorgio della Via not., Giovanni di Raffaele Centurione, Nicolò di Marco, Sorleone Lecavelo, Francesco Giustiniani, Ottobuono Spinola e Pietro Lavorabene, creano procuratori del comune di Genova Iacopo da Campo-fregoso, Segurano di Negro dottor di leggi, Battista di Iacopo id. id., Antonio del fu Iacopo Cattaneo e Simone Cigala, per concludere con Tomaso Mocenigo procuratore di S. M. ambasciatore veneto una durevole riformazione della pace (v. n. 19). Fatto nel palazzo del comune di Genova. — Testimoni : Giuliano Panzario, Giovanni di Valbella e Marino de’ Giudici, notai e cancellieri del comune di Genova. — Atti Antonio de Credenza not. imp. e cancelliere del comune predetto. 19. — 1406, ind. XIII, Giugno 28. — c. 10. — Convenzione conchiusa da Tomaso Mocenigo procuratore di S. Marco ambasciatore e plenipotenziario veneto, coi procuratori del comune di Genova nominati nel n. 18 (meno il Campofregoso). Venezia e Genova si condonano le mutue offese recatesi in passato. Sarà risarcito con fiorini 6310 d’ oro il danno dato dal genovese Nicolò da Moneglia nelle acque di Cadice alla nave del veneziano Nicolò Rosso (v. n. 276 del libro IX), e si stabiliscono le norme del pagamento, come pure dei compensi ad altri danneggiati nella stessa occasione e per pretese maggiori. Cosi pure sarà compensato il danno patito da Antonio Coppo, come nel n. 276 del libro IX. Si determinano le norme pel pagamento dei danni patiti dal veneziano Marco a Cloderiis (dalle Chiovere ?) per una sua nave catturata presso Alessandria da Paolo Lercari. Il governatore ed i rettori di Genova scriveranno ai loro dipendenti e sudditi in Levante perchè restituiscano quanto vi si trova sequestrato di ragione di veneziani. Sarà ultimato prontamente l’affare di Taddeo Benedetto (v. n. citato), e così pure quello concernente i cotoni tolti ai veneziani in Tripoli. Si restituiranno ai veneziani le cose lor tolte dall’ armata genovese nei dintorni di Bairut. Circa al compenso dei danni dati da Nicolò da Monelia colla cattura di una cocca comandata dal veneziano Basilio Ti-rapelle, proveniente da Tana e condotta a Scio ; di altra nave, carica di sapone ed altro, navigante verso l’Oriente, comandata da Giorgio Mongavaro, e d’ una gripperia di Frangia Veniero di Candia che veleggiava da Cerigo verso quell’ isola, si sottoporrà la questione al giudizia di arbitri. Il comune di Genova ordinerà ai rettori di Scio, o farà esso, la restituzione della nave veneziana comandata da Martino de Lorenzo e del suo carico, presa mentre navigava verso la Romania da Pietro Natono da Savona. Avendo il genovese Lionello Lercari tolto al pirata Nicolò Ximenes un legno veneziano comandato da Francesco Pessato veleggiante da Si-