316 COMMEMORIALI, LIBRO X. impegnare menomamente la responsabilità personale privata del governatore di Genova Giovanni Lemeingre detto Boucicaut. Fatto, testimoni ed atti come al n. 19. 21. — 1406, Giugno 28. — c. 16. — Gilberto de la Fayette (v. n. 17) a Giovanni de’ Mozenti capitano e podestà in Famagosta. Datogli notizia del trattato n. 19, gli ordina, in esecuzione dello stesso, di stimare o far stimare, d’ accordo col bailo veneto in Cipro, la nave veneziana già comandata da Taddeo Benedetto e da Nicolò Cocco, e di pagarne il valore al detto bailo, con denari del comune di Genova, entro tre mesi dal ricevimento della presente (v. n. 22). Data a Genova. 22. — 1406, Giugno 28. — c. 16. — Gilberto de la Fayette a Percivalle Grimaldi podestà a Pera. In esecuzione del n. 19, gli ordina di restituire la nave comandata dal veneziano Martino de Lorenzo col suo carico, e cosi pure tutte le altre merci e cose sequestrate a veneziani in quella città, o, se più non esistessero, il loro valore. Ciò entro tre mesi dal ricevimento della presente (v. n. 23). Data a Genova. — Fu scritto in conformità ad Antonio Re console in Caffa ed a Quirico de’ Taddei podestà in Scio. 23. — 1406, Giugno 28. — c. 16. — Gilberto de la Fayette ed il consiglio degli anziani di Genova partecipano a tutti i magistrati, ufficiali, cittadini e sudditi francesi e genovesi la conclusione del n. 19, ordinando a tutti di conformarvisi e di trattare i veneziani come amici (v. n. 24). Data a Genova. 24. — 1406, Giugno 28. — c. 18. — Gilberto de la Fayette a tutti i rettori e luoghi soggetti al re di Francia e al comune di Genova, specialmente in Oriente. In esecuzione al n. 19 ordina loro di restituire, effettivamente o in equivalente danaro, tutto ciò che avessero sequestrato e si trovassero tenere di ragione di veneziani ; ciò entro tre mesi dal ricevimento della presente, e alle persone debitamente autorizzate (v. n. 26). Data a Genova. 25. — s. d. (1406, Giugno?). — c. 17 t.° — Brano di ducale relativa al n. 19. 26. — 1406, ind. XIII, Luglio 2. — c. 15 t.° — I procuratori dei comuni di Genova e di Venezia nominati nel n. 19, dichiarano che dal compenso dei danni patiti dal veneziano Francesco Pesato con quelli sofferti dal genovese Corrado Doria, devesi ritenere risulti un perfetto bilancio, sicché i due comuni non possano più pretendere alcunché per tale ragione (v. n. 27). Fatto nella sacristia della cattedrale di Genova. — Testimoni : Ingone Grimaldi dottor di leggi, Oberto del fu Oberto da Casale, Iacopo di Simone Bracelli, tutti genovesi. — Atti come al n. 19.